SPORT - 09 giugno 2013, 21:13

IL COMMENTO Comunque la si guardi il Ceversama ha vinto

La squadra si è ancora una volta confermata come una delle realtà più fresche in provincia

Anselmo Dos Santos

Anselmo Dos Santos

Il Ceversama, ancora una volta, nel panorama di un calcio locale che ha perso quasi tutto il blasone di un tempo, conservato nel ricordo di chi ha un po' più di quarant'anni e qualche nostalgico degli almanacchi, si conferma fra le realtà più fresche della Provincia.

Con tutti i limiti del caso, in primis quelli di una disponibilità economica (budget) che si è assottigliata, e non poco, nel 2013, rispetto alle previsione dell'estate precedente, ha dimostrato di saper essere un gruppo coeso, produttivo coacervo di giovani e giocatori di esperienza. Ha fatto meglio di altre realtà più Biella-centriche e considerate.

Comunque la si guardi, anche dopo aver perso uno spareggio, la società di Cerrione-Verrone-Massazza-Salussola   ha vinto anche quest'anno, pur perdendo l'ultima partita di una lunga stagione. Ha vinto, su tutti, anche l'uomo che di questa società resta l'anima, ossia Gioacchino Scotti, dimissionario dalla Junior Biellese (a cui era arrivato tentato da un progetto che non ha potuto realizzare) e pronto a ritornare effettivamente in sella al suo Ceversama.

La ricetta? Non troppo difficile:  un allenatore preparato, fra i migliori su piazza (Giuseppe Albertini), qualche scommessa vinta (Umeroski e soprattutto Dos Santos), dei giovani ben assortiti e nel complesso un gruppo di giocatori che ha privilegiato il gioco del calcio, il piacere del gioco, anche di fronte all'eventuale ritardo di un rimborso. Unica nota stonata della composizione, la quasi certezza che il regista principale di una stagione nata per la salvezza e conclusasi con una finale playoff persa di misura, Giuseppe Albertini, sembra ormai aver deciso di ascoltare le sirene provenienti dalla Junior Biellese. Il ripescaggio quasi certo in Eccellenza sarà richiesto, ma Albertini in Eccellenza, ad oggi, sembra intenzionato ad andarci indossando dei colori diversi. Chissà che dopo la partita di Crescentino, magari, non ci stia ripensando.

Fabrizio Ceria

SU