ATTUALITÀ - 16 aprile 2014, 14:15

Le case, il prosciutto e vent'anni di prezzi

C'è un solo modo per provare a definire la crisi del settore immobiliare in città: confrontare i prezzi. Ecco quelli del 1995, del 2005 e di oggi. E perché c'entra anche il crudo di Parma...

Le case, il prosciutto e vent'anni di prezzi

Un etto di prosciutto di Parma, all'Ipergross di via Milano, nella primavera del 1995 costava 2.480 lire. Prendiamo il dato e mettiamolo da parte. Poi allontaniamoci dal supermercato per un attimo e occupiamoci di altri prezzi, quelli delle case. Perché forse c'è un solo modo per quantificare la stagnazione del mercato immobiliare in città: mettere a confronto i prezzi del passato con quelli del presente. Con il limite che si tratta di un “exit poll”, fatto su case magari simili, ma non identiche. Ma con qualche criterio fisso: lo stesso periodo dell'anno (la primavera) e lo stesso strumento a cui attingere informazioni, le pagine (dei giornali o delle riviste gratuite specializzate) che pubblicano gli annunci di vendita delle case.

Anno 1995. La fonte è Eco di Biella, in un lunedì a caso del mese di maggio. Storicamente l'edizione del lunedì del periodico dell'Unione industriale è (era?) quella in cui gli annunci immobiliari ottengono più spazio e pagine, al punto che le concessionarie di pubblicità concorrenti si sentivano spesso rispondere: “No grazie, esco lunedì sull'Eco”. I prezzi sono in lire e, per comodità, praticheremo la conversione in euro al valore nominale del passaggio alla valuta unica, 1936,27 lire per un euro. Nella pagina dedicata alla prima agenzia immobiliare, ecco le proposte: in via La Marmora in centro, servono 180 milioni (92.960 euro) per un alloggio al piano alto con ingresso, salone, cucina, bagno, due camere, due balconi, ripostiglio, cantina e soffitta. Con 210 milioni (108.456 euro) si compra un appartamento con ingresso, soggiorno, cucina, due camere e due bagni in uno stabile storico in ristrutturazione in Costa San Sebastiano. Un appartamento termoautonomo a Pavignano con ingresso, soggiorno, cucina, due camere e bagno costa 85 milioni (circa 44mila euro). Un termoautonomo con tre camere e la possibilità del secondo bagno a Candelo ne costa 175 (90.380 euro). Sempre a Candelo una villetta con 800 metri quadrati di terreno, due camere, due bagni e doppio box auto arriva a 330 milioni (170.430 euro). E a Pollone, vista Burcina, una villa su due piani con due camere, due bagni, tavernetta e studio si vende a 270 milioni (139.443 euro). Altra immobiliare: 110 milioni più 10 di box auto (62mila euro totali) per un appartamento con tre camere e veranda in via Cerrione a Biella, 85 milioni (pari a 44mila euro circa) per 100 metri quadri da ristrutturare in via San Filippo e 80 milioni (41.317 euro) per un alloggio con due camere e riscaldamento autonomo al Piazzo. Al Vandorno per un alloggio con vista panoramica, due camere e due balconi si sale a 120 milioni (poco meno di 62mila euro).

Anno 2005. La fonte è la stessa, Eco di Biella di un lunedì di primavera con i suoi annunci immobiliari. Di nuovo, c'è una moneta unica e la crisi economica di fine decennio è solo un'ombra all'orizzonte. E così un appartamento al sesto piano a Chiavazza, con due camere e un box auto, ha un prezzo di 135mila euro, quanto una villa a Pollone di dieci anni prima, almeno stando al valore nominale. In salita di Riva un appartamento termoautonomo e ristrutturato con due camere e 40 metri quadri di salone, costa 79mila euro. A Candelo ora servono 125mila euro per un appartamento con due camere, due bagni, box e posto auto. Tornando a Biella in centro, la richiesta per un appartamento termoautonomo in via Arnulfo con due camere, un solo bagno e niente box è di 110mila euro. I prezzi possono essere anche più alti: 130mila euro per un appartamento al primo piano di via Schiapparelli con due camere e due bagni, stesso prezzo per uno in corso Europa con anche il box auto, 135mila euro per un alloggio in centro (via non specificata) con una cameretta supplementare ma senza box auto. In zona San Paolo un appartamento con tre camere, due bagni, 42 metri quadri di salone e un posto auto costava 175mila euro. Si saliva a 200mila euro per un alloggio all'ultimo piano di via Rigola, con un ampio box supplementare. Sugli annunci delle ville si sprecano le scritte “trattativa riservata”. Ma una fine schiera su tre piani a Chiavazza con cortile privato e probabili ristrutturazioni necessarie, costava 240mila euro.

Anno 2014. La fonte è una delle riviste gratuite distribuite ogni settimana in città e dintorni. Il titolo in prima pagina annuncia: “Acquisti in ripresa, ma il mercato stenta a decollare”. E i prezzi? Biella, secondo piano in via Galimberti, due camere, due bagni, niente posto auto: 88mila euro. In via Addis Abeba con stesso numero di stanze ma anche box auto e riscaldamento termoautonomo: 129mila euro. In via Caraccio, di fronte al vecchio ospedale, 105mila euro bastano per un alloggio con soggiorno, tinello, cucinino, due camere e box auto. In via San Filippo, dove nel 1994 servivano 44mila euro per un appartamento da ristrutturare, ora ne servono 75mila (trattabili) per uno ristrutturato. Con 70mila euro si comprano un due camere e bagno in via Pietro Micca o in via Bona. Togliendone mille si arriva a prendere un quadrilocale in viale Macallé. Però per la villa a fine schiera a Pollone, con quattro camere e quattro bagni, il giardino e il box auto, ci vogliono ancora 290mila euro. Ed ecco una piccola carrellata sulle vere offerte speciali: 9mila euro per un monolocale a Sagliano (meno di un'auto nuova), 20mila euro per un bilocale a Miagliano, 23mila euro per un bilocale con due posti auto a Cossato, 44mila euro per due appartamenti attigui con quattro stanze ciascuno a Pettinengo, 49mila euro per 110 metri quadri di appartamento con box auto a Pavignano.

Conclusioni. Difficile trarne di sensate: ci vorrebbe un esperto di economia, in grado di parametrare non solo i prezzi nominali ma anche il potere d'acquisto, per definire con esattezza se e perché (come dice la vox populi) 10mila lire è come 10 euro e non come 5, alla faccia del cambio. E quindi, se il prezzo di un appartamento somiglia troppo a quello del 1994, in realtà il valore non è uguale ma è calato. Così, per dare un termine di paragone, torniamo al prosciutto. Il crudo di Parma stagionato costava 2.480 lire l'etto, pari a 1,28 euro. Sul volantino Esselunga in distribuzione nelle nostre cassette delle lettere con le offerte di Pasqua c'è il crudo stagionato confezionato. Prezzo scontato all'etto: 2,44 euro. Prezzo pieno, 4,06.

Giampiero Canneddu

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