Dopo il presunto avvistamento di una pantera, avvenuto nei giorni scorsi a Valle San Nicolao, che ha destato curiosità tra gli internauti, e quello di un ufo, a Bielmonte, vogliamo fare una carrellata dei tanti “mostri” partoriti dalla fantasia umana, non solo Biellese. All’inizio, infatti, erano gli Dei sull’Olimpo, poi è arrivata Atlantide e a seguire l’isola di Avalon. E tutto questo, mentre le civiltà precolombiane scolpivano sulla pietra indios a bordo di macchine straordinarie. Ne vogliamo parlare, poi, delle piovre giganti che avvolgevano, e trascinavano negli abissi, interi velieri con decine di marinai a bordo? E tante, creature meravigliose, come la fenice che risorge dalle sue ceneri, gli unicorni e i draghi.
Poi sono arrivati gli Ufo (Unidentified Flying Object) e i grandi felini. I primi sono entrati da decenni nell’immaginario collettivo, compreso quello dei biellesi. Dai tempi in cui venne creata un’associazione ad hoc, alle luci viste, nel cuore della notte, sul Monte Mucrone, gli avvistamenti si sono moltiplicati e sono diventati ciclici. Arrivano e spariscono, si fanno immortalare come star, i dischi volanti. Già, dischi volanti. Ma possibile che, dopo secoli, questi extraterrestri super intelligenti, dalla tecnologia così evoluta, non abbiamo trovato un mezzo di locomozione meno obsoleto e più moderno? E cosa sono, carabinieri del cielo, nei secoli fedeli?
Ma passiamo alle mitiche pantere, sempre e comunque nere. Mai una sbavatura, una macula nel colore. Sempre perfette, nella loro maestosità, quasi fossero perennemente uscite dal parrucchiere, pardon, dal toelettatore per animali. Sfuggite a qualche circo? Impossibile, visti i controlli rigorosi. A un privato? E come l’avrebbe mantenuta, fino al giorno prima? I felini di grandi dimensioni mangiano decine di chili di carne e qualche macellaio si sarebbe insospettito.
Inoltre, è strano che, con tutti i cacciatori che ci sono in provincia, a cui si aggiungono i bracconieri, nessuno sia mai venuto in contatto con una pantera, specialmente nelle battute di caccia notturne. E poi, nessuno ha mai ritrovato carcasse di animali, con i segni evidenti dell’aggressione da parte di un predatore di grosse dimensioni.
Sorvolando sul “mostro” del lago di Viverone, che si è rivelato altro non essere che una comunissima nutria, descriviamo altri due “must”. Il primo è il fantasma di un uomo, morto in un incidente stradale, che si manifesta, nel cuore della notte, soli ai suoi ex colleghi: guardie giurate. Non importa a quale istituto appartengano, lui si fa vedere e li invita a rallentare con l’auto, prima della curva in cui lui perse la vita. E in ultimo, l’om salvei, ovvero una sorta di yeti domestico, molto biellese, che vive nei boschi, si nasconde e rifiuta il contatto con altri uomini, a meno che non si trovino in difficoltà. Qualcuno giura di averlo visto anche alla Colma, a pochi chilometri da Pavignano. Insomma, anche nel Biellese non ci facciamo mancare nulla. D’altra parte, con la crisi che attanaglia il territorio, sognare e vivere di fantastiche visioni può essere un modo per esorcizzarla.