Venerdì 12 dicembre 2025, l'Accademia Perosi avrà il piacere di ospitare l'Ast Quartet per un appuntamento irrinunciabile della 49ma stagione de “I Concerti dell'Accademia”.
Alle 20:45, la Sala Concerti accoglierà questo straordinario ensemble formato nel 2021 da quattro giovani musiciste coreane: Cheung Eunju , Park Minju , Yang Jinju e Sungmoon Kim. Il nome del quartetto, che in tedesco significa "ramo", simboleggia perfettamente la loro missione: estendere la propria arte verso il mondo, intrecciando radici solide e una crescita costante.
Nonostante la recente formazione, l'Ast Quartet vanta già un curriculum di assoluto prestigio: dal premio speciale al XIII Concorso Paolo Borciani per l'esecuzione di un nuovo quartetto d'archi commissionato a Gérard Pesson fino alle esibizioni in templi della musica come la Berliner Philharmonie.
Hanno suonato all'Osaka Chamber Music Horizon giapponese, al Mozart Festival dell'HfM Hanns Eisler di Berlino, al 50° Anniversary Summer Festival dell'HMTM di Hannover, al Crescendo Festival dell'Universität der Künste di Berlino e al Music in PyeongChang.
Sostenute da istituzioni come la Ernst von Siemens Music Foundation e prossime al perfezionamento a Madrid con Günter Pichler, queste musiciste portano a Biella la freschezza e il rigore della grande scuola tedesca.

La serata propone un affascinante arco temporale che mette a confronto due diverse concezioni della forma quartettistica, separate da quasi due secoli ma unite da una comune intensità espressiva.
Wolfgang Rihm – Quartetto per archi n. 3
Il concerto si apre con un'opera fondamentale del secondo Novecento tedesco. Composto nel 1976, il Terzo Quartetto di Rihm segna un momento di rottura nella storiografia musicale contemporanea. Rihm, allontanandosi dai dogmi strutturalisti dell'avanguardia di Darmstadt, recupera una dimensione soggettiva ed emotiva che guarda all'espressionismo storico di inizio secolo. Il sottotitolo "Im Innersten" (Nel più profondo) è programmatico: la scrittura non cerca l'astrazione, ma scava nella materia sonora con gesti violenti, contrasti dinamici estremi e un lirismo lacerato. È un brano che richiede all'ascoltatore di abbandonare la ricerca della forma classica per immergersi in un flusso di coscienza musicale viscerale e diretto.
Ludwig van Beethoven – Quartetto per archi in Fa maggiore, op. 59 n. 1 ("Razumovsky")
A seguire, ci immergeremo nel 1806 con l'Op. 59 n. 1 di Ludwig van Beethoven, la prima delle tre opere commissionate dal conte Razumovsky. Dal punto di vista storico questo quartetto rappresenta il definitivo superamento del "quartetto da conversazione" di stampo haydniano. Beethoven dilata le forme a dimensioni quasi sinfoniche, introducendo complessità tecniche e armoniche che lasciano interdetti i musicisti dell'epoca. Celebre è l'apertura del primo movimento, dove il tema viene esposto dal violoncello non sulla tonica, ma in una regione armonica instabile, creando una tensione propulsiva immediata. L'omaggio al committente russo si palesa nel finale con l'uso di un Thème russe, ma è la vastità dell'architettura complessiva a sancire l'ingresso del genere quartettistico in una nuova era di monumentalità e introspezione psicologica.
Biglietti:
Intero: 17.00 €
U30: 13.00 €
U12: 7.00 €
https://www.accademiaperosi.org/concerti.php
Telefono
+39 015 29040
Indirizzo
C.so del Piazzo 24
13900 Biella - IT






