ECONOMIA - 06 dicembre 2025, 10:04

Morti sul lavoro in Italia: il Piemonte tra le regioni più a rischio

Secondo la zonizzazione dell’Osservatorio Vega, il Piemonte rientra nella zona arancion

Morti sul lavoro in Italia: il Piemonte tra le regioni più a rischio

Nei primi dieci mesi del 2025, l’Italia ha registrato 896 vittime sul lavoro, sei in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Di queste, 657 sono morte in occasione di lavoro e 239 in itinere, cioè durante il tragitto casa-lavoro. Tra le regioni più colpite figurano Lombardia, Veneto, Campania ed Emilia-Romagna, mentre il Piemonte si colloca tra le aree a rischio, con 55 decessi in occasione di lavoro, posizionandosi subito dopo Emilia-Romagna e davanti a Sicilia e Puglia. Il settore più interessato continua a essere quello delle Costruzioni, seguito da Attività Manifatturiere, Trasporti e Magazzinaggio, e Commercio.

L’Ingegner Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega, commenta: “I numeri di quest’anno confermano che la sicurezza sul lavoro rimane una problematica irrisolta. Le morti continuano a verificarsi in modo preoccupante, con oltre metà del Paese in zona rossa o arancione per incidenza degli infortuni mortali.”

Secondo la zonizzazione dell’Osservatorio Vega, il Piemonte rientra nella zona arancione, insieme a Marche, Veneto, Trentino-Alto Adige, Calabria, Abruzzo ed Emilia-Romagna. Ciò significa che l’incidenza degli infortuni mortali è compresa tra la media nazionale e il 125% di questa. Le regioni in zona rossa, con un’incidenza superiore al 125%, sono Basilicata, Umbria, Puglia, Campania, Sicilia e Liguria, mentre Toscana e Sardegna risultano in zona gialla e Lombardia, Lazio, Molise, Valle d’Aosta e Friuli-Venezia Giulia in zona bianca.

La fascia d’età più colpita numericamente è quella tra 55 e 64 anni, con 240 vittime su 657. Tuttavia, l’incidenza più alta si registra tra gli ultrasessantacinquenni, con 86,9 decessi per milione di occupati, seguiti dai lavoratori tra 55 e 64 anni (45,0) e tra 45 e 54 anni (27,3).

Per quanto riguarda il genere, 74 donne sono decedute nei primi dieci mesi del 2025: 36 in occasione di lavoro (11 in meno rispetto al 2024) e 38 in itinere (10 in più).

Gli stranieri restano particolarmente vulnerabili: su 896 vittime totali, 205 erano lavoratori stranieri, con un rischio di morte più che doppio rispetto agli italiani (57,7 contro 23,9 morti per milione di occupati).

Con 55 morti in occasione di lavoro, il Piemonte è tra le regioni più a rischio d’Italia, subito dopo Emilia-Romagna e davanti a regioni come Sicilia e Puglia. Anche nel contesto settoriale, le costruzioni restano il comparto più colpito in Piemonte, riflettendo il trend nazionale. La regione fa parte della zona arancione, segnalando un livello di rischio superiore alla media nazionale e richiedendo particolare attenzione a misure di prevenzione e sicurezza.

A livello nazionale, il settore delle Costruzioni registra il maggior numero di vittime (119), seguito da Manifatturiero (98), Trasporti e Magazzinaggio (84) e Commercio (57). Il giorno più pericoloso della settimana continua a essere il lunedì (22,8% degli incidenti mortali), seguito dal venerdì (20,2%) e martedì (16,4%).

Le denunce di infortunio a fine ottobre 2025 sono 497.341, in aumento dell’1,2% rispetto allo stesso periodo del 2024. La fascia più numerosa di denunce proviene dalle Attività Manifatturiere (59.319), seguite da Costruzioni (32.275), Sanità (31.032), Trasporti e Magazzinaggio (28.528) e Commercio (28.134). Circa un quinto delle denunce totali riguarda lavoratori stranieri, in linea con l’incidenza più alta di mortalità registrata per questa categoria.

s.zo.