ATTUALITÀ - 06 dicembre 2025, 06:50

Biella, consigli di quartiere: gli elettori svaniscono rapiti dagli alieni

Biella, consigli di quartiere: gli elettori svaniscono rapiti dagli alieni - Illustrazione di Giovanni Cavallo

A Biella, dopo sedici anni di assenza, i consigli di quartiere sono tornati. Una giornata definita “storica”, con una macchina amministrativa rimessa in moto con pazienza e determinazione. Eppure, al momento di varcare l’ingresso dei seggi, l’entusiasmo si è rivelato limitato: solo il 9,72% degli aventi diritto si è recato alle urne.

Una partecipazione così modesta ha comunque alimentato l’immaginazione collettiva. Per alcuni, la strada verso il voto deve essere sembrata lunga quanto una traversata oceanica: c’è chi ha smarrito le chiavi, chi si è ritrovato alle prese con imprevisti improbabili e chi, un istante prima di uscire di casa, ha improvvisamente accusato malesseri provvidenziali. Una raccolta eterogenea di spiegazioni che, a modo suo, racconta l’intraprendenza dei cittadini.

Numeri alla mano: una città a macchie di leopardo

Dei 35.528 elettori chiamati alle urne, hanno espresso una preferenza 3.452 cittadini. Le differenze tra quartieri sono evidenti:

Oremo–Barazzetto–Vandorno: 17,98%

Piazzo: 17,29%

Valle Oropa: 14,77%

Villaggio Lamarmora: 12,81%

Riva: 12,54%

Pavignano–Vaglio Colma: 12,25%

Chiavazza: 11,31%

Centro: 7,30%

San Paolo–Masarone–Villaggio Sportivo: 6,21%

Vernato–Thes: 4,28% (dato ufficiale)

Pur con tutte le difficoltà del caso, alcune aree — soprattutto quelle periferiche — mostrano comunque un interesse non trascurabile verso il ruolo dei consigli. Complessivamente, si sono presentate 17 liste, per un totale di 158 candidati, tutti volontari.

Sedici anni senza questo strumento hanno inevitabilmente interrotto un’abitudine consolidata. A pesare sono anche dinamiche nazionali: la progressiva riduzione dell’affluenza che investe ogni livello elettorale, dal locale al generale. Inoltre, il voto di prossimità viene ancora percepito come un meccanismo “nuovo”, da comprendere e valorizzare.
La partecipazione dei giovani dai 16 ai 18 anni, pur prevista, è stata limitata: un segnale che ascolto e sensibilizzazione dovranno affrontare con maggiore attenzione.

In questo quadro affiora un tratto ben riconoscibile della cultura civica locale: la tendenza a sublimare la distanza dal voto in una sorta di eleganza del rinvio. Un atteggiamento discreto, quasi raffinato, che però sottrae ai quartieri forza e capacità di incidere sulla propria quotidianità.

I consigli di quartiere tornano operativi e Biella ha l’occasione di riattivare un canale di partecipazione rimasto inattivo per anni. La vera sfida sarà trasformare la curiosità in presenza costante, magari scoprendo che prendere parte alla vita pubblica è meno impegnativo di quanto sembri. E, con un pizzico di ottimismo, alla prossima tornata elettorale l’unica scusa credibile potrebbe essere quella di aver votato… troppo rapidamente.

Redazione, G. Ch.