Grande partecipazione e vivo interesse per il convegno “La psicomotricità nel ciclo di vita”, svoltosi il 25 ottobre a Palazzo Gromo Losa, promosso dalla Domus Laetitiae con il patrocinio della Città di Biella e il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella nell’ambito del Bando Eventi.
L’incontro ha approfondito il valore dell’approccio psicomotorio come intervento globale volto a favorire lo sviluppo armonico di mente, corpo ed emozioni, coinvolgendo oltre 120 partecipanti tra educatori, insegnanti, genitori e professionisti del settore.
Un approccio che valorizza corpo, emozioni e relazione
Il dottor Ferruccio Cartacci, psicoterapeuta e psicomotricista, ha aperto i lavori sottolineando l’importanza di riconoscere le competenze innate del bambino fin dalla vita prenatale. Dare fiducia ai più piccoli, senza isolarli dalle difficoltà, li aiuta a sviluppare resilienza, autostima e capacità di affrontare la realtà.
L’intervento ha inoltre posto l’accento sul ruolo educativo di genitori e operatori, chiamati ad accompagnare la crescita con equilibrio, favorendo l’autonomia e la consapevolezza corporea.
Il gioco come strumento di crescita e consapevolezza
A seguire, il dottor Renzo Sanavia, formatore in psicomotricità, ha guidato i presenti in una serie di giochi psicomotori nel cortile di Palazzo Gromo Losa, risvegliando la parte ludica e relazionale di ciascuno.
Attraverso l’utilizzo di materiali semplici e non strutturati – teli, corde, cubotti, cerchi, specchi e palloni – ha mostrato come il linguaggio corporeo e la comunicazione non verbale, che costituiscono circa il 90% delle nostre interazioni, possano diventare potenti strumenti educativi e relazionali.
Sanavia ha inoltre condiviso esperienze maturate in diversi contesti, dimostrando come la psicomotricità sia efficace non solo nell’infanzia, ma anche in adolescenza, età adulta e anzianità.
Esperienze, testimonianze e laboratori pratici
Nel corso della giornata si sono alternati interventi e testimonianze di psicomotricisti e psicomotriciste che operano in ambito educativo e socio-sanitario, illustrando come il corpo, il gioco e le emozioni favoriscano una crescita equilibrata e lo sviluppo delle competenze relazionali ed empatiche.
Nel pomeriggio, dopo un momento conviviale, i partecipanti hanno potuto sperimentare direttamente l’approccio psicomotorio attraverso laboratori esperienziali dislocati in diverse sedi, vivendo in prima persona il valore del movimento e della relazione autentica.
Una pratica in crescita nel Biellese
L’iniziativa ha confermato come la psicomotricità sia ormai una pratica consolidata e in continua espansione nel territorio biellese, grazie alla collaborazione tra scuole, enti locali, educatori e famiglie.
«La psicomotricità non è solo una teoria, ma un’esperienza concreta di ascolto, movimento e relazione – hanno sottolineato gli organizzatori –. Una pratica che oggi sta prendendo le ali e si radica sempre di più nei contesti educativi e socio-sanitari del Biellese».