COSTUME E SOCIETÀ - 06 novembre 2025, 15:31

Mauro Glorioso, dal dramma dei Murazzi alla laurea in Medicina: il sogno è più forte del destino FOTO

Travolto da una bici elettrica, oggi è dottore: “La mia forza? Le persone che non mi hanno lasciato solo”

Mauro Glorioso, dal dramma dei Murazzi alla laurea in Medicina: il sogno è più forte del destino

Ha discusso la sua tesi con voce ferma e sguardo lucido, accolta da un lungo applauso di professori, colleghi e familiari. È il giorno più importante per Mauro Glorioso, 25 anni, giovane palermitano che oggi, nell’Aula Magna delle Molinette di Torino, ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia.
Un traguardo straordinario, conquistato nonostante un destino che, meno di due anni fa, sembrava avergli tolto tutto: la mobilità, l’autonomia e persino la speranza.

Una storia di dolore, coraggio e rinascita

La notte del 21 gennaio 2023, a Torino, Mauro fu travolto da una bicicletta elettrica lanciata dai Murazzi del Po da un gruppo di giovani. Il mezzo lo colpì alla testa, causandogli una tetraplegia. All’epoca frequentava il quinto anno di Medicina e sognava di diventare medico per curare gli altri. Da quel giorno è iniziata per lui una nuova battaglia: ricominciare a vivere e a credere nel futuro.

Dopo lunghi mesi di terapia intensiva e riabilitazione, attraversati dal buio della depressione e dal timore di non poter più studiare, Mauro ha trovato la forza di rialzarsi.

«Il silenzio era assordante e l’unica voce che parlava era quella del dolore», ha raccontato.
Poco alla volta, grazie al sostegno di amici, familiari e docenti, ha ricostruito il proprio percorso, passo dopo passo.

Gli studi e la tesi

Nel 2024, l’Università di Torino ha autorizzato Mauro a proseguire gli studi da Palermo, sua città natale, grazie a una collaborazione straordinaria con l’Università degli Studi di Palermo.

«È stato un lavoro di squadra – ha spiegato il professor Umberto Ricardi, presidente della commissione di laurea – che ha trasformato una sfida in un esempio».

Il primo tirocinio dopo l’incidente, in Psichiatria con la professoressa Rosa Lo Baido, è stato il punto di svolta. Da quel momento Mauro ha recuperato, uno dopo l’altro, tutti gli esami fino alla tesi sperimentale dal titolo “Valutazione della funzione biventricolare tramite Cct in pazienti con recente Stemi”, giudicata meritevole di pubblicazione.

Durante la discussione, il relatore professor Paolo Fonio lo ha invitato a proseguire la ricerca e a restare nel gruppo di studio.
Visibilmente emozionato, il professor Ricardi ha ricordato una promessa fatta nei giorni più difficili della terapia intensiva:

«Ti proclamerò dottore io stesso».
Una promessa mantenuta.

La forza delle persone

Alla cerimonia erano presenti i compagni di corso, i docenti di Torino, gli amici giunti da Palermo e la famiglia.

«La cosa più bella è che tutte le persone che mi hanno accompagnato in questo percorso erano qui – ha detto Mauro –. Quello che mi è successo è stato tremendo, ma avere accanto amici e parenti mi ha regalato emozioni incredibili. Non ho mai pensato di cambiare strada: amo la medicina, e niente potrà togliermi questo sogno».

Per il professor Ricardi, la sua laurea rappresenta

«un atto di coraggio e un orgoglio per la Scuola di Medicina. Ricordo quella mattina e quel banco vuoto, con i suoi colleghi in lacrime. Da allora è iniziato un percorso che ci ha insegnato che la forza, quando incontra il sostegno giusto, può davvero cambiare tutto».

“Un problema alla volta”

Alla fine, Mauro ha brindato con i suoi amici e familiari.

«Affrontare un problema alla volta è ciò che ho imparato dalla vita. La laurea era il mio obiettivo. Domani è troppo lontano, vediamo intanto a che ora mi sveglio…».

Un sorriso, una battuta e tanta consapevolezza: la sua è una lezione di medicina e di umanità, esempio di forza, determinazione e speranza.

Dalla redazione di Torino, G. Ch.