Era ottobre del 2024 quando il Comune di Cossato ha lanciato la proposta di farsi carico della redazione del progetto e di seguire i lavori di ristrutturazione del canile consortile di Cossato da 175 mila euro. A distanza di un anno la fase istruttoria è finita. Ora il Comune di Cossato sta definendo il progetto nei dettagli.
L'amministrazione Moggio, proprietaria dell’immobile, si occuperà della progettazione e dell’esecuzione degli interventi, assumendo il ruolo di stazione appaltante. Anticiperà parte delle spese con fondi propri, ottenendo in cambio l’esenzione dal pagamento della quota annuale di adesione alla convenzione (circa 14 mila euro) fino a completo recupero dell’investimento. Un sostegno ulteriore arriva dalla Regione Piemonte, che ha concesso un contributo di 21 mila euro per la realizzazione di box dedicati ai cani più impegnativi e potenzialmente pericolosi. In questi mesi, i vari comuni che aderiscono al servizio stanno dando il via libera all’accordo impegnandosi a versare per i prossimi dieci anni una quota aggiuntiva, destinata a restituire quanto anticipato da Cossato. Palazzo Oropa, capofila per la gestione tecnico-amministrativa, nello specifico, verserà circa 4.000 euro l’anno per dieci anni, oltre alla consueta quota ordinaria, a titolo di rimborso per l’anticipo sostenuto.
“Fondamentale era il via libera all'accordo da parte del Comune di Biella in qualità di capofila – spiega il sindaco di Cossato Enrico Moggio - . Conclusa la fase istruttoria i nostri tecnici in questo momento si stanno confrontando con i gestori del canile per capire le esigenze della struttura, per perfezionare l'intervento. Le esigenze sono molte, e dobbiamo farne una cernita, scegliere quelle più importanti e urgenti”.
Escluso dagli interventi, almeno per il momento, l'ampliamento: “Prima di tutto il canile consortile è nato per rispondere a emergenze come accogliere randagi, per rispondere a problemi di tipo socio sanitario – conclude Moggio - . Ovvio che è nato in anni in cui gli animali di affezione non erano così diffusi come oggi. Ora procediamo con questi interventi che sono necessari, e terminati questi si potrà valutare come procedere, fermo il fatto che nello specifico, in questa zona, non ci sono nemmeno terreni per ampliare l'esistente””.