Nei giorni scorsi, l’elegante Sala Azzurra dell’Accademia Albertina di Torino ha ospitato la presentazione del libro “Spigolature nell’archivio di Alberto Cibrario” di Claudia Ghiraldello. Editrice la prestigiosa Albertina Press.
Hanno fatto gli onori di casa il presidente Giovanni Quaglia e il direttore Salvo Bitonti i quali hanno sottolineato l’importanza della ricerca condotta dalla biellese nell’inedito archivio privato di Alberto Cibrario il quale fu grande protagonista del suo tempo come artista e come medico.
Con l’autrice, al tavolo dei relatori era presente la già presidente dell’Accademia Albertina Paola Gribaudo la quale ha firmato la presentazione del volume e ha avuto parole di elogio per la Ghiraldello che con questo lavoro offre un accattivante quadro sulla figura del Cibrario il quale nacque il 6 luglio 1877 a Torino e vi morì il 20 aprile 1962; era nipote di Luigi Cibrario, Senatore, Ministro e Storico. Laureatosi in Medicina e Chirurgia, nel 1925 ottenne la cattedra di Anatomia nell’Accademia Albertina, mentre il 20 febbraio 1936 fu nominato Direttore della stessa Accademia e del Liceo Artistico; fu anche Direttore della scuola serale del nudo. Nel 1957 ebbe la medaglia d’oro quale Benemerito delle Arti.
Ghiraldello ha poi risposto alle domande postele dalla Gribaudo e ha tenuto una conferenza anche con la proiezione di immagini suscitando grande interesse dal momento che tante sono le curiosità da lei rintracciate durante il suo lavoro di ricerca a partire dall’importante manoscritto prodotto proprio dal Cibrario sulla Storia dell’Accademia Albertina. Risulta poi davvero corposo lo spoglio delle carte inerenti alla Società degli Amici dell’Arte così come è intrigante l’indagine del ricco carteggio che questo medico-pittore tenne con moltissimi esponenti del mondo dell’Arte.
La studiosa, che è riuscita a rinvenire documenti relativi a oltre un centinaio di artisti, ha specificato che con parecchi di questi il Cibrario ebbe rapporti non solo di lavoro, ma anche di amicizia. Un ruolo di spicco in questo senso lo ebbe Felice Carena che gli fu amico per tutta la vita e sulla figura del quale ruota un altro capitolo del libro. L’autrice, a chiusura del volume, ha inserito, altrettanto inediti, due dipinti firmati dal Cibrario in persona e consistenti in una raffigurazione della villa di famiglia a Usseglio e in una veduta di Miasino sul lago d’Orta.
Erano presenti in sala, tra gli altri, alcuni discendenti del Professore, tra cui Alberto proprietario dell’archivio, Vittoria e Luigi, il Presidente della Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti Aldo Actis Caporale, il Vicepresidente del Centro Studi Piemontesi Gustavo Mola di Nomaglio, il Presidente del Museo Tazzetti di Usseglio Alberto Tazzetti e il Direttivo del medesimo Museo rappresentato da Emanuela Lavezzo, membri della Società Italiana di Studi Araldici, il Funzionario della Soprintendenza per il Patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico del Piemonte Giovanni Cordero e docenti di Anatomia artistica dell’Accademia Albertina.