L’immagine di oggi, conservata nel Fondo Studio Rossetti, ci porta alle Cave Vella, nella cornice della Balma, in Valle Cervo.
Per oltre un secolo la sienite, una roccia magmatica intrusiva, apprezzata tra i migliori materiali da costruzione, e la sua estrazione, sono state la principale risorsa dell’Alta Valle del Cervo. Il cuore pulsante di questo sviluppo fu la linea ferroviaria elettrificata Biella-Balma, che diede impulso all’attività estrattiva, favorendo una crescita significativa dell’occupazione: le maestranze impiegate superarono le 200 unità.
Dietro ogni blocco di pietra, un ingranaggio articolato di competenze e saperi. Tutto iniziava con le trattative tra l’amministrazione comunale e le imprese per l’affitto delle cave. Poi, la fase operativa prendeva vita al ritmo delle mine e della maestria dei minor, i minatori specializzati nel delicato distacco dei massi. Figure centrali del cantiere, i minor conoscevano in profondità la pietra e le sue venature, lavorando con attenzione per minimizzare rischi e sprechi.
Il lavoro di precisione avveniva direttamente in cava, sotto le tettoie, dove gli scalpellini più esperti modellavano la pietra seduti sulla loro cassiëtta di fer rovesciata, che custodiva gli strumenti personali. Attrezzi che, a causa della durezza della sienite, a fine giornata venivano portati alla forgia per essere riaffilati e riportati all’efficienza necessaria.