POLITICA - 08 settembre 2025, 17:38

Camera del Lavoro e la FLC CGIL di Biella all'assessore Caldesi: "La scuola non può sostituirsi al Comune"

Camera del Lavoro e la FLC CGIL di Biella all'assessore Caldesi: "La scuola non può sostituirsi al Comune"

La Camera del Lavoro e la FLC CGIL di Biella apprendono con sorpresa della lettera inviata nei giorni scorsi dell’assessora comunale all’Istruzione Livia Caldesi alle scuole della città in relazione al servizio delle mense scolastiche gestito direttamente dal Comune. In soldoni, con questa lettera, si invitano le stesse scuole ad avvertire le famiglie “morose” che non sono in regola con i pagamenti della retta della mensa, “dell’obbligo di prendere il proprio figlio a scuola per la pausa mensa in quanto non iscritto al servizio”.

In poche parole, si chiede alle scuole di sostituirsi al Comune nello scomodo compito di sollecitare le famiglie in ritardo nei pagamenti. Evidentemente l’assessora Caldesi non conosce la grammatica istituzionale né le finalità di una scuola democratica dove la mensa è parte integrante dell’orario scolastico perché rientra ad ogni effetto nel progetto formativo della scuola quale momento di aggregazione, inclusione ed educazione.
Le scuole e il suo personale non devono sostituirsi al Comune, un Comune che non riesce a distinguere tra famiglie in vera difficoltà e coloro che semplicemente sono incuranti dei propri obblighi verso la comunità.

Dichiara Alessandro Marra, segretario della FLC CGIL: «La scuola è inclusione e ha come obiettivo il recupero delle situazioni di svantaggio, combattendo la dispersione scolastica con ogni mezzo. Da tempo tutte le scuole si sono dotate di strumenti per venire incontro alle famiglie che non riescono più a pagare le tasse scolastiche, a pagare i libri per i figli, a seguirli nelle loro attività di studio perché assillate da tanti problemi economici. Non si capisce come mai il Comune non riesca a dotarsi degli stessi mezzi, a distinguere tra chi è in grado di pagare il servizio mensa e chi no, ma non trova di meglio che fare lo scaricabarile. La richiesta dell’assessora Caldesi mette in grave difficoltà dirigenti, insegnati e collaboratori che si vogliono trasformati in gendarmi o esattori. Ma l’assessora non sa che non è questo il compito delle scuole e che una volta che la famiglia affida il proprio figlio alla scuola, questa se ne deve prendere cura. Saremo al fianco delle scuole e del personale scolastico che non si presteranno a questa assurda richiesta».

Aggiunge Lorenzo Boffa Sandalina, segretario della Camera del Lavoro: «Fa specie che il Comune di Biella si muova come un caterpillar per recuperare una cifra che rappresenta lo 0,01% dell’avanzo di bilancio dello scorso anno. Invece di pensare a politiche di sostegno in favore di famiglie in difficoltà che sono sempre più numerose, mette in “banca” i 7 milioni di euro risparmiati e reclama il saldo. Nessuna distinzione tra chi abita nelle periferie e chi vive al centro, nessuna distinzione tra chi vive al Villaggio o al Vernato e chi invece non ha problemi ad arrivare a fine mese. Il Comune di Biella farebbe bene a rivedere le soglie di esenzione che sono ampiamente sotto la soglia di povertà e tutte le tabelle del costo mensa che sono ormai ampiamente inattuali. E per avvisare le famiglie, il Comune può utilizzare i propri dipendenti».

Lorenzo Boffa Sandalina per la Camera del Lavoro e Alessandro Marra per FLC CGIL