Mercoledì 16 luglio, sono partiti quattro giovani biellesi per la Bolivia. L’obiettivo? Raggiungere un centro missionario per “mettersi a disposizione” delle persone umili e più bisognose del paese. Il gruppo si trova su un altopiano di 3.800 metri a contatto con altre culture, completamente diverse da quelle europee.
“La Bolivia non è l’unica destinazione – racconta padre Roberto, responsabile del centro missionario – È partito un gruppo per la Tanzania, uno per il Madagascar e un altro per Capoverde”. Dal 2007, il centro missionario di padre Roberto organizza un corso chiamato “Venite e vedrete” e dura circa un anno. Ha lo scopo di preparare i ragazzi, per garantirgli un’esperienza in totale consapevolezza e con discreta preparazione.
Le partenze per questi luoghi, oltreoceano e non, avvengono ogni tre anni e, nel 2025, una ventina di ragazzi ha deciso di mettersi in gioco con questa iniziativa: “Lo scopo è osservare con i propri occhi ciò che solitamente ci viene riferito in modo non proprio aderente alla realtà – spiega padre Roberto - La curiosità dei ragazzi è grande e per la gente locale è fantastico vedere persone giovanissime che si recano lì e si mettono a disposizione. Il corso si chiama “Venite e vedrete” e non “farete”, quindi l’aspetto importante è la disponibilità”.
Alcuni giovani ritornano provati da questa esperienza, in quanto sperimentano situazioni di estrema povertà. Spendono le loro giornate, stando con persone semplici, che hanno bisogno di tutto, ma danno tutto. Dopo questi viaggi, provano una grande nostalgia di ciò che hanno visto e sentito.
Padre Roberto riporta anche un aneddoto molto interessante, che mette in evidenza il carattere e la natura delle persone, con cui entrano in contatto i missionari: “Una volta, due ragazzi sono andati a trovare una donna del posto, che aveva solo un uovo. Per offrirlo a tutti, lo ha tagliato in tre parti. Lì, una delle parole-chiave è la condivisione”.
I ragazzi hanno la possibilità di conoscere altri costumi e tradizioni. Quelli in Tanzania hanno approcciato la cultura dei Masai; al contrario, quelli della Bolivia con quella precolombiana. Loro si rendono conto di come quelle persone vivono e, pur ritornando in Italia, riescono a rimanere in contatto.
“Non andiamo mai a mani vuote – conclude padre Roberto - Vengono indette raccolte o iniziative, che tentano di attenuare situazioni di estrema povertà”.
I giovani della Bolivia torneranno a metà agosto, quindi prima che avvengano le elezioni, che inizieranno domenica 17 agosto.
Ora, il centro missionario di padre Roberto si sta concentrando sulla costruzione di un centro giovanile dedicato a Pier Giorgio Frassati a Capoverde, affinché rimanga come modello valoriale per i giovani.
COSTUME E SOCIETÀ - 19 luglio 2025, 06:50
Missionari in Bolivia: 4 giovani biellesi immersi nell'estrema povertà
“Lo scopo è osservare con i propri occhi ciò che solitamente ci viene riferito in modo non proprio aderente alla realtà” dichiara padre Roberto, responsabile del centro missionario.
Missionari in Bolivia: 4 giovani biellesi immersi nell'estrema povertà