Riceviamo e pubblichiamo:
“Il risultato referendario ci restituisce una oggettiva sconfitta, di cui va preso atto, non per questo però smetteremo di occuparci dei temi del lavoro fragile e della cittadinanza, che continuiamo a ritenere fondamentali. Il mondo del lavoro oggi è in affanno, nonostante i proclami della destra, e siamo convinti che vada ripensato. Più di 14 milioni di persone ci hanno chiesto di farlo, ed è dovere della politica ascoltarli.
Il dato che preoccupa di più però è quello della disaffezione al voto, che significa distanza e sfiducia nella politica. Ed è da li che dobbiamo ripartire. Va ricostruito il patto di fiducia con l'elettorato, va riscoperto il valore della partecipazione politica che può e deve poter fare la differenza.Questa volta non è successo, ma siamo convinti di essere sulla strada giusta, quella dei diritti”.