Riceviamo e pubblichiamo:
"Qualsiasi bilancio perchè sia attendibile e onesto deve considerare tra le proprie voci anche le “passività”; quanto ha rischiato di vanificare il lavoro fatto, tutto ciò che ha minacciato di pregiudicare il successo. Non fa eccezione il bilancio dell'Adunata degli Alpini appena conclusa... Almeno tre gli episodi che definire censurabili è un eufemismo! Il primo riguarda l'accusa da parte di Rifondazione Comunista al nostro amato Maestro Massimo Folli di aver composto un inno per gli Alpini militarista, guerrafondaio e patriarcale! Al di là della risibilità dell'accusa e della comicità dei delatori, preoccupa dover registrare che questa sinistra pur spacciandosi per progressista, tollerante e democratica mantiene nel tempo immutata la sua fastidiosissima protervia e la solita malcelata inclinazione alla censura.
Trascorrono pochi giorni e veniamo travolti dall'indignazione del collettivo di femministe rosse “Le parole fucsia” che, dopo aver definito l'inno dell'Adunata una pericolosa esaltazione dell'invasione “nazifascista dell'Urss”, hanno contestano la presenza di Alpini nelle scuole che, a loro dire, fomentano un clima sovranista e nazionalista. E' noto che la sinistra veda ormai rigurgiti totalitari ovunque, nella toponomastica (vedasi Roma) come nella culinaria (vedasi Venezia) ed ora anche nelle Penne Nere, ma ciò non può consentirle di ammorbare il prossimo con i suoi problemi e le sue ossessioni irreali e anacronistiche!
Si giunge finalmente all’inizio del raduno, il primo dei tre giorni che sappiamo rimarranno indelebili nella memoria dei Biellesi che hanno vissuto questa Adunata straordinaria. Sono decine di migliaia gli Alpini per strada, uno sproposito anche i Biellesi travolti dall’entusiasmo e dall’allegria che respirano. Ovunque ci sono canti e cori, ad ogni angolo si balla. Ma ecco che dall’impianto di uno sconsiderato si sentono le note di un motivo nostalgico: Faccetta Nera! Un gruppetto di persone (comunque poche per definirlo un manipolo) la intonano con il bicchiere in mano… E’ fatta! C’è un filmato ma non è certamente “virale”. Ci pensano il segretario cittadino del PD Andrea Basso, il segretario provinciale del PD Elisa Francese a denunciare il pericoloso rigurgito fascista! La notizia vola ed è subito sulle testate nazionali e nell’apertura dei telegiornali! Interviene pure Elly Schlein che definisce il tutto una “vergogna inaccettabile”…
Si! È una vergogna inaccettabile! Io dico che una vergogna inaccettabile è strumentalizzare una “cretinata” pur di apparire, pur portare a casa una manciata (perché di questo si tratta) di “like”, pur di creare un caso politico, pur di mettere in difficoltà (nel loro pensiero) l’avversario politico, pur di gettare fango su di una manifestazione nazionale che, diciamocelo pure, la sinistra non ha mai apprezzato né voluto! Una momento di fraternità e di valori che Basso, Francese e compagnia briscola hanno sempre visto come il fumo negli occhi! Ci avevano provato a Rimini, ci hanno riprovato a Biella e lo rifaranno ancora perché è tutto ciò che sanno fare: delegittimare (almeno provarci) tutto ciò che non condividono.
Un’inaccettabile vergogna subordinare il bene di Biella e dei biellesi alla loro vanità, una vergogna inaccettabile essere disposti a sacrificare il bene della nostra città pur di coprire il vuoto politico in cui annaspano! Gli Italiani lo sanno, gli Alpini lo sanno, i Biellesi lo sanno! …e non si faranno mai toccare o influenzare da queste miserie!".