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In Breve

ALPINI Adunata '25 | 17 maggio 2025, 07:30

Sardegna tra le Alpi: cultura, arte e identità al Museo delle Migrazioni

Cammini e Storie di Popoli a Pettinengo.

Crostata “alpina” offerta ai visitatori del Museo delle Migrazioni di Pettinengo.

Crostata “alpina” offerta ai visitatori del Museo delle Migrazioni di Pettinengo.

Pettinengo ha accolto l’Adunata degli Alpini con cultura, gusto e memoria

In occasione della 96ª Adunata Nazionale degli Alpini, svoltasi a Biella dal 9 all’11 maggio 2025, il Comune di Pettinengo ha dato un contributo speciale alla manifestazione, offrendo ai visitatori un percorso culturale d’eccezione. Tra i protagonisti della “Rete Museale Biellese”, il Museo delle Migrazioni, Cammini e Storie di Popoli, fiore all’occhiello del Circolo Culturale Sardo "Su Nuraghe" di Biella, ha aperto straordinariamente le sue porte per accogliere alpini e cittadini con visite guidate gratuite e un'accoglienza curata nei minimi dettagli.

L’apertura speciale è stata garantita da Idillio e Loredana, veri e propri custodi del museo, che hanno accolto i visitatori non solo con parole, ma anche con gesti semplici e carichi di significato. Tra questi, una sorpresa dolce e simbolica: una crostata artistica decorata con tanti piccoli cappelli alpini, modellati a mano e adagiati su uno strato di marmellata preparata con frutti coltivati localmente – lamponi, mirto nero e mirtilli – raccolti sui primi contrafforti alpini tra Vallanzengo e Valle San Nicolao. Un omaggio tanto visivo quanto gustativo, capace di raccontare storie attraverso il cibo.

Il cibo come linguaggio universale, mezzo di relazione e dialogo: è questa la chiave dell’accoglienza del Museo, che si propone come uno spazio in cui le tradizioni si intrecciano, e dove ogni gesto – una parola, un assaggio, un racconto – contribuisce a costruire legami. Una vera e propria esperienza sensoriale e culturale, capace di rendere viva la memoria dei popoli e di stimolare la riflessione sul significato della migrazione e dell’incontro tra culture.

Il Museo delle Migrazioni ha sede nell’ex dimora storica della famiglia Mazzia, in Canton Gurgo a Pettinengo, e rappresenta un unicum: è l’unico bene extraterritoriale della Regione Autonoma della Sardegna presente in Piemonte. Tra i suoi tesori, spicca “La Madre dell’ucciso” di Francesco Ciusa, scultura premiata alla Biennale di Venezia e simbolo potente del legame tra la Sardegna e Biella.

La collezione museale, in continua espansione, è sorprendente per varietà e ricchezza: vi si trovano animali migratori impagliati, migliaia di campioni minerari provenienti dalla Sardegna e dalle Alpi biellesi, strumenti musicali tradizionali – come la trunfa sarda e la ribeba piemontese – e una sorprendente raccolta di marche da burro e stampi per il pane. Anche in questi piccoli oggetti d’uso quotidiano si esprime il tema centrale del museo: tutto migra, anche i simboli incisi nel legno per decorare o “firmare” il cibo, segni identitari che viaggiano con le persone, portando con sé storie, appartenenze e saperi.

Il Museo ha recentemente partecipato al progetto europeo “Anno delle Radici”, attraverso Italea Piemonte, sezione regionale della rete nazionale Italea, sviluppata per promuovere un’offerta turistica e culturale dedicata ai Viaggiatori delle Radici: discendenti di emigrati italiani che desiderano ritrovare luoghi, persone e memorie dei propri antenati. All’interno di questo progetto, il museo si propone come tappa significativa, capace di offrire non solo narrazione storica, ma anche esperienze emotive autentiche e coinvolgenti.

Oltre al valore culturale, il Museo assume una crescente valenza turistica, diventando un polo di attrazione per chi desidera scoprire le radici della migrazione italiana e l’intreccio tra culture regionali. La sua posizione all’interno della rete museale biellese lo inserisce in un circuito che valorizza l’offerta territoriale e stimola un turismo lento, attento e sostenibile. In occasione di eventi di richiamo nazionale come l’Adunata degli Alpini, il flusso turistico genera ricadute economiche positive su tutto il territorio: dall’accoglienza alberghiera alla ristorazione, dal commercio locale all’indotto culturale.

Anche la Sardegna beneficia indirettamente della promozione di questo presidio culturale, che ne racconta la storia e i valori attraverso la presenza viva della comunità emigrata. Il museo diventa così strumento di promozione dell’isola oltre i suoi confini geografici, offrendo visibilità a tradizioni, prodotti e simboli identitari che stimolano la curiosità e l’interesse per viaggi futuri in terra sarda. Si consolida così un ponte tra Sardegna e Piemonte, in cui la cultura diventa leva di sviluppo e promozione reciproca.

Il museo è aperto tutto l’anno su prenotazione, con ingresso e visite guidate gratuiti, rivolte a scuole, gruppi e singoli visitatori. L’apertura estiva, da luglio a settembre, è prevista tutte le domeniche dalle 14:30 alle 18:30. Per informazioni e prenotazioni: Idillio, tel. 334 345 2685.

Con la sua proposta culturale e umana, il Museo delle Migrazioni si conferma luogo di incontro e memoria, dove storia, arte, cibo e comunità si fondono in un dialogo aperto tra passato e presente, generando valore per le persone e per i territori.

C.S. Simmaco Cabiddu, Su Nuraghe

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