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ECONOMIA | 14 maggio 2025, 16:20

Lavoro, previsioni di maggio: a Biella in 56 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati

Il settore a esprimere il più alto fabbisogno è quello dei servizi alle persone (160 entrate previste), seguito dalle industrie tessili (150 unità), dai servizi di alloggio e ristorazione e dal commercio (140 in entrambi i settori) e infine dalle costruzioni (90).

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Lavoro, previsioni di maggio: a Biella in 56 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati (foto di repertorio)

Sono 5.830 i contratti programmati dalle imprese delle province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli per il mese di maggio 2025, pari al 20% delle entrate complessive previste a livello regionale.

Tratti comuni alle quattro realtà del territorio sono l’alta percentuale, superiore al 74% delle entrate previste, di contratti a termine; la domanda di occupazione espressa da un numero relativamente basso di imprese sul totale (19% di Verbania, 17% di Novara e di Biella e 16% di Vercelli); una difficoltà di reperimento che supera il 49% delle entrate previste in tutte le province e una richiesta di esperienza professionale specifica, o quantomeno nello stesso settore, che caratterizza in misura prevalente la domanda di lavoro (percentuale che, nel dettaglio, si attesta al 60% per Novara, al 62% per Verbania, al 64% per Vercelli e al 65% per Biella).

Ferme restando le diverse vocazioni economiche dei territori, in linea generale sono i settori dei servizi di alloggio e ristorazione, del commercio e dei servizi alle persone a esprimere una parte consistente della domanda di lavoro nelle province del quadrante. Queste alcune delle indicazioni che emergono dal Bollettino mensile del Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e ANPAL, ed elaborate dal Servizio Studi della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte.

PROVINCIA DI BIELLA

Le entrate programmate a maggio 2025 sono 960 (erano 990 nel 2024); nel 26% saranno stabili, con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, per il 74% saranno a termine. Si concentreranno per il 64% nel settore dei servizi e per il 61% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Il 20% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota superiore alla media nazionale (15%).

In 56 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati. Il 14% delle entrate sarà destinato a personale laureato, mentre una quota del 30% delle entrate complessive riguarderà giovani con meno di 30 anni. Il settore a esprimere il più alto fabbisogno è quello dei servizi alle persone (160 entrate previste), seguito dalle industrie tessili (150 unità), dai servizi di alloggio e ristorazione e dal commercio (140 in entrambi i settori) e infine dalle costruzioni (90).

c. s. Camera Commercio g. c.

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