96a adunata Alpini a Biella

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ALPINI Adunata '25 | 09 maggio 2025, 06:50

Adunata, come funziona un ospedale da campo? Il tour del presidio sanitario alpino FOTO e VIDEO

Ce lo spiega Sergio Rizzini, direttore generale della Sanità Alpina e responsabile nazionale dell’ospedale da campo.

Adunata, come funziona un ospedale da campo? Il tour del presidio sanitario alpino

Adunata, come funziona un ospedale da campo? Il tour del presidio sanitario alpino

In occasione della 96ª Adunata Nazionale degli Alpini, Newsbiella.it ha avuto l’opportunità di entrare nel cuore operativo della Sanità Alpina, visitando l’ospedale da campo installato di fronte alla sede della Provincia di Biella. A guidarci, Sergio Rizzini, direttore generale della Sanità Alpina e responsabile nazionale dell’ospedale da campo, già protagonista nella lotta al Covid-19, con l’allestimento dell’ospedale in Fiera a Bergamo.

La struttura biellese è una parte del più ampio ospedale modulare utilizzato in emergenze nazionali e internazionali. Rizzini ci spiega che "il blocco operatorio non è stato installato perché i casi più gravi saranno dirottati all’ospedale di Biella", ma tutti gli altri reparti sono pienamente operativi: ambulatori, radiologia, laboratorio analisi, farmacia e 16 posti letto che in caso di necessità verranno incrementati di due, tre o quattro volte.

In caso di emergenze, la struttura modulare viene composta in un tempo minimo di otto ore, grazie al lavoro di 30 operatori.

L’obiettivo primario è di non interferire con il normale servizio sanitario locale, garantendo assistenza agli Alpini e al pubblico dell’Adunata, senza sovraccaricare l’ospedale cittadino. Si prevede un’affluenza di oltre cento pazienti al giorno.

L’ospedale, composto da container, anche elitrasportabili, è completamente autonomo, dotato di ecografi, monitoraggi H24, sistema informatico integrato e terapia con ossigeno. "Tutto è gestito da professionisti volontari, in modo gratuito - sottolinea Rizzini -. Siamo attrezzati per gestire qualunque tipologia di intervento in modo autonomo, fino alla stabilizzazione di casi di codice rosso per il quale, in seguito, occorrerà passare per l’ospedale”.

La visita ci porta attraverso la sala radio, dove si coordinano anche le squadre sanitarie dislocate per la città, la zona triage per la classificazione dei pazienti, gli ambulatori specialistici – cardiologia, traumatologia, reumatologia – e le due aree di degenza monitorate costantemente.

Quest’anno l’ospedale da campo celebra quarant’anni di interventi in Italia e nel mondo: dagli tsunami ai terremoti, fino alla pandemia. Una storia di dedizione, pronta anche oggi a servire chi ne ha bisogno con rigore, umanità e professionalità; tutto grazie alla dedizione dei volontari.

G. Ch.

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