Il Comune di Biella costituirà una propria CER. Con 19 voti a favore e 12 contrari (Pd, Biella c'è, Buongiorno Biella, Costruiamo Biella), nel consiglio comunale di Biella di ieri martedì 29 aprile si è preso allo dello statuto e del regolamento della Fondazione alla Cer Monviso, come ha spiegato l'assessore Livia Caldesi. Una scelta che in aula non ha mancato di creare tensione e disappunto tra i consiglieri della minoranza per la mancata adesione alla Fondazione CERio, Comunità Energetica Rinnovabile nata nel settembre 2024 su iniziativa della Provincia di Biella e del locale Comitato della Croce Rossa Italiana che si avvale del coordinamento di Ener.bit, società pubblica che rappresenta il braccio operativo dei Comuni biellesi nel settore energetico e ambientale.
"Noi come Comune di Biella - ha esordito l'assessore Caldesi - abbiamo deciso di costituire una nostra CER e l'adesione alla CER Monviso non è altro che un passo intermedio. Per costruire la nostra faremo un bando di project financing, e abbiamo deciso di iniziare questo percorso con la Green Wolf che aveva già fatto una manifestazione di interesse alla quale il Comune aveva aderito con l'allora amministrazione Corradino, per la presentazione di una proposta appunto per la realizzazione di impianti di produzione da fonti rinnovabili. L'adesione alla Monviso, è perché il comune di Villafranca Piemonte, che è quello appunto della CER Monviso, ha fatto lo stesso percorso con la Green Wolf che è quello che noi abbiamo intenzione di fare quando costituiremo la CER Biella. Quindi in quegli 8-10 mesi che ci vogliono per costituire la nostra CER, noi abbiamo deciso di entrare nella CER Monviso perché è già costituita. Poi se la manifestazione di interesse fosse vinta dalla Green Wolf sarebbe lo stesso identico iter che ha fatto il comune di Villa Franca".
Tra i primi consiglieri a prendere la parola è stato Andrea Basso del Pd: “Due cose non mi convincono in questa operazione: da un lato quella di costituire in prospettiva una CER a sé, dall'altro quella in questa fase di aderire alla CER Monviso senza a mio modo di vedere una adeguata valutazione delle conseguenze dell'adesione alla CER Monviso, rispetto a soluzioni alternative tra le quali io penso in prima battuta alla CERIO, che è stata costituita nel settembre 2024 dalla provincia di Biella e dalla Croce Rossa”
L'ex sindaco Dino Gentile il cui voto è comunque favorevole, allude a una distanza “politica” tra Comune e Provincia più volte annunciata: “Per collaborare lo si deve fare in tutto. Non è possibile che Biella per esempio sia fuori dall'operazione dell'acqua. Poi per quanto riguarda la CER, la giunta e il consiglio possono bocciare, ma ricordiamo che la scelta di Monviso o qualsiasi altra Fondazione, non sono operazioni della parte politica ma la parte tecnica – ha esordito - . I dirigenti restano, i politici vanno e vengono. Sono i dirigenti che hanno questa responsabilità”.
“E' l'ennesima scelta che va a rompere una coesione territoriale – per Andrea Foglio Bonda di Buongiorno Biella - . Biella ha scelto legittimamente di guardare altrove, per una chiara scelta politica, ma non politica del bene comune, politica nel senso personalistico per ricambiare lo sgarbo che hanno voluto farci nella battaglia dell'acqua. Se mai fosse vero che Enerbit non avesse mai vero a coinvolgere Biella io vorrei che il mio comune fosse quello che ha chiesto di fare la Cer in cui partecipiamo insieme. Cerio è stata costituita per affrontare il problema della condivisione territoriale. Oggi facciamo una nuova CER, il mese scorso siamo andati via da IRIS, e sono convinto che capiterà ogni volta che Biella non si trovi in linea con quello che propongono gli altri”.
Per Luigi Apicella (voto contrario) il grande problema di Biella è la frammentazione: "Sicuramente energia e acqua viaggiano insieme, e quando ho visto Monviso ho immaginato si parlasse di acqua. Ora, pensiamo al dibattito che c'è stato sull'acqua. Ma io mi vorrei mettere nel cittadino che ascolta il consiglio, che vede che continuamente si verificano queste rotture a livello territoriale, secondo me qualche domanda se la fa . Ma come è possibile che non si riesca mai a pensare in maniera unitaria? La frammentazione è un escalation".