Newsbiella Young - 04 aprile 2025, 19:30

L'intelligenza artificiale spaventa i giovani: il 60% teme per il futuro, ma l'80% vuole studiarla a scuola

L'intelligenza artificiale spaventa i giovani: il 60% teme per il futuro, ma l'80% vuole studiarla a scuola

L’intelligenza artificiale o IA sta facendo aumentare le preoccupazioni tra i giovani, in particolare tra gli studenti delle scuole superiori. Secondo la ricerca “Dopo il diploma” 2025 condotta da Skuola.net in collaborazione con ELIS, oltre il 60% degli studenti italiani teme per il proprio futuro professionale a causa dell’automazione e delle nuove tecnologie. 
Il dato che fa più riflettere, tuttavia, è che nonostante la paura, molti giovani e studenti chiedono che l’intelligenza artificiale venga introdotta come materia curriculare nelle scuole. L’80% degli intervistati sostiene che l’IA dovrebbe diventare una competenza da sviluppare durante le lezioni; per molti, infatti, è un’opportunità per non rimanere indietro nel mondo del lavoro, in cui l’automazione e l'intelligenza artificiale stanno influenzando e rivoluzionando diversi settori.
L’indagine, che ha coinvolto 2.500 alunni delle scuole superiori, rivela che l’automazione viene percepita come una delle principali minacce al futuro occupazionale dei giovani. Più di un terzo degli studenti pensa che l’IA possa compromettere le loro possibilità professionali, mente il 27% è convinto che la tecnologia limiterà le loro possibilità di realizzazione personale. Solo un quinto degli intervistati, invece, non teme per il proprio futuro in un mondo sempre più dominato dalla tecnologia. Il fenomeno dell’IA non riguarda solo le singole ambizioni professionali, ma tocca anche i settori produttivi. Solo alcuni degli studenti ritiene che ogni settore sia a rischio, mentre altri ritengono che l’impatto sarà più forte in quelli che già dipendono fortemente dal digitale. Nonostante ciò, non tutti vedono il cambiamento come una minaccia: una parte degli intervistati è convinta che l’innovazione possa dare vita a nuove professioni, sostituendo quelle che già stanno perdendo la loro importanza o che già potrebbero essere sostituite da delle macchine.

Nonostante il crescente utilizzo di IA tra i giovani, la preparazione su queste tecnologie resta insufficiente, infatti, più della metà degli studenti dichiara di utilizzare frequentemente strumenti di IA generativa, come ChatGPT sia per scopi didattici, sia personali, ma solo il 29% segue corsi o tutorial online per imparare a usarli in modo adeguato. Questo vuoto di informazioni unito alla mancanza di corsi scolastici dedicati, aumenta le preoccupazioni tra i giovani su come possano prepararsi per un mondo lavorativo sempre più dominato dalla tecnologia.
“L'intelligenza artificiale è il tema su cui stiamo rivedendo i nostri programmi didattici”, ha dichiarato Pietro Cum, Amministratore Delegato di ELIS. “Il bisogno di una formazione adeguata sull'IA è chiara e si estende anche oltre le scuole, coinvolgendo università e aziende, che stanno richiedendo competenze nuove e più specifiche.” Eppure, nonostante l’evidente domanda di formazione, solo il 10% degli studenti ha avuto occasione di approfondire l’IA durante le lezioni scolastiche. Un terzo degli intervistati ha avuto qualche contatto con l’argomento, ma in modo molto generico. Questo mancanza nel sistema educativo è una delle ragioni per cui oltre l'80% degli studenti chiede che l'IA diventi parte del programma scolastico, con una netta divisione tra chi lo vorrebbe come materia obbligatoria e chi preferirebbe che fosse opzionale. Sono, inoltre, evidenti delle differenze di genere tra i giovani che scelgono di studiare e specializzarsi nel mondo del digitale: i ragazzi sembrano essere più propensi ad approfondire l’IA rispetto alle ragazze. Tra i maschi, il 37% si sta preparando attivamente su questi temi, contro il 22% delle ragazze. Questo presenta una maggiore inclinazione dei ragazzi verso le materie tecniche e scientifiche, che sono anche quelle che stanno maggiormente risentendo dell’innovazione tecnologica.

In conclusione, in un mondo del lavoro in continuo cambiamento, l’importanza di acquisire competenze in intelligenza artificiale appare sempre più cruciale. I giovani sembrano essere consapevoli di questa realtà, ma allo stesso tempo manifestano una grande frustrazione per la mancanza di opportunità educative in merito. La speranza è che la scuola e le istituzioni rispondano a questa domanda urgente di formazione, per preparare i giovani alle sfide di un futuro tecnologico e globalizzato.
Proprio per questo si parla sempre di più del mondo del lavoro che sta vivendo una trasformazione radicale, e le sfide e opportunità legate alla digitalizzazione sono ormai al centro di ogni settore ed è fondamentale che i giovani comprendano le professioni emergenti e le strade migliori per entrare nel mercato del lavoro. ELIS e Skuola.net, attraverso l’Osservatorio ELIS, hanno analizzato i mestieri che segneranno il prossimo decennio, ovvero: Gestione e Sicurezza dei Dati, Analisi dei dati e intelligenza artificiale e esperienze digitali. 
Nonostante il maggioranza delle professioni tecnologiche, l’Osservatorio ELIS sottolinea che la preparazione umanistica rimane un elemento fondamentale per il futuro. In un mondo dove l’Intelligenza Artificiale e le macchine sono sempre più in grado di compiere lavori tecnici, saranno le competenze trasversali, come la creatività e il pensiero critico, a fare la differenza.
Il futuro del lavoro non è solo una questione di competenze digitali. I giovani dovranno saper integrare le conoscenze tecnologiche con una preparazione umanistica, creando così un mix di logica e creatività. Il percorso formativo, che si adatta alle esigenze del mercato e alle potenzialità individuali, diventa quindi fondamentale per aiutare le nuove generazioni a muoversi con successo in un mondo del lavoro sempre più digitalizzato e competitivo.

Foscale Desirè 4D liceo Sella

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