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CRONACA | 04 febbraio 2025, 17:20

Rubato 23 anni fa da Sordevolo, il quadro rubato di San Grato è tornato a casa: i dettagli dell'operazione

sordevolo carabinieri

Rubato 23 anni fa da Sordevolo, il quadro rubato di San Grato è tornato a casa: i dettagli dell'operazione

Lo scorso 2 febbraio, nella chiesa parrocchiale Sant’Ambrogio di Sordevolo, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bologna, dopo 23 anni, hanno restituito al Vicario Episcopale Don Fabio Delorenzo, in rappresentanza del Vescovo, alla presenza della responsabile dell’Ufficio Beni Culturali della diocesi di Biella Architetto Roberta Antonelli e a quella comunità tutta, rappresentata dal Parroco e dal Sindaco, il dipinto di autore ignoto, olio su tela raffigurante “San Grato in estasi” del XVIII secolo, rubato insieme ad altri arredi e beni ecclesiastici nella notte tra il 22 e il 23 luglio 2001 dalla chiesa di San Grato al Colle di Sordevolo.

L’opera, delle dimensioni di cm 93x70, era stata restaurata quindici anni prima del furto e versa oggi in discrete condizioni di conservazione. In essa, il Santo Vescovo è rappresentato in un ambiente campestre, nella iconica posizione orante, in ginocchio, con a fianco un angelo che regge il pastorale. Dopo l’evento delittuoso, il parroco don Luciano Acquadro, avvisato da un attento parrocchiano che aveva notato la forzatura di una porta della piccola chiesa isolata di San Grato al Colle, sporse immediatamente denuncia ai Carabinieri del luogo, consegnando la foto del prezioso dipinto e degli altri beni asportati.

Questo semplice gesto è stato la chiave che, dopo 23 anni, ha permesso il suo recupero. Infatti la denuncia di furto e le fotografie dei beni trafugati, da procedura ormai consolidata negli anni, erano state inserite nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, l’archivio informatizzato di opere d’arte più grande al mondo e gestito dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, ove sono censiti oltre 8.000.000 beni d’arte controllati, tra cui circa 1.700.000 opere da ricercare. Grazie al meticoloso e costante controllo delle manifestazioni fieristiche e di commercio di beni d’arte che si svolgono in Emilia Romagna, nel mese di giugno 2024 Carabinieri del Nucleo TPC di Bologna hanno controllato il dipinto posto in vendita da un commerciante di settore, accertando, attraverso la comparazione con la foto inserita all’epoca del furto nel data base, che si trattava proprio dell’opera rubata nel 2001 nella chiesa di San Grato.

La competente Procura della Repubblica presso il Tribunale di Livorno, informata degli esiti investigativi, convalidava il sequestro del bene e disponendone la restituzione all’avente diritto, la parrocchia di Sant’Ambrogio di Sordevolo. A tal riguardo si precisa che per i beni d’interesse artistico di proprietà di enti ecclesiastici, il ‘Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio’ prevede che gli stessi siano inalienabili e che gli eventuali acquisti e vendite, anche in buona fede, risultino nulli. L’azione investigativa svolta si è, altresì, avvalsa della qualificata competenza e collaborazione dei funzionari storici dell’arte dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Biella, i quali hanno confermato tale corrispondenza e appartenenza del dipinto recuperato al patrimonio culturale inalienabile della chiesa di San Grato, al quale così lo stesso è potuto tornare.

La ricerca e il recupero dei beni ecclesiastici, rappresenta una delle principali direttrici investigative che il Nucleo Carabinieri TPC di Bologna persegue, attraverso verifiche costanti presso gli esercizi commerciali di settore, mediante l’attenta raccolta di segnalazioni da parte di studiosi e appassionati, grazie alla collaborazione con gli uffici centrali e periferici del MiC. La restituzione al patrimonio pubblico di beni, di maggiore o minore valore artistico, riporta alle comunità di fedeli opere di grande valore devozionale, strutturalmente legate a chiese e territori.

c. s. Carabinieri g. c.

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