Classe 1990 della società Fiamme azzurre in pista e sulla strada da anni, Valeria Roffino ha deciso di dire basta e al tramonto di questa annata appenderà al chiodo le scarpette agonistiche. Con newsbiella.it ha rilasciato un'intervista della sua carriera da podista, sui chilometri percorsi ma anche sulle soddisfazioni raggiunte: sullo sfondo la Valle Elvo in cui ha costruito il suo stile e i suoi successi.
Logico chiederle cosa le abbia dato questa disciplina?
23 anni con la corsa diciamo che è stato il mio mondo e comunque lo sarà per sempre anche se appenderò le scarpe al chiodo questo sport mi ha insegnato a vivere, a crescere e mi ha dato moltissime cose. Devo quello che sono alla corsa; ha rappresentato la mia routine sull’allenamento sulla gara son professionista dal 2008. Insomma il centro della mia vita, mi ha fatto conoscere le amicizie, mio marito.
Quale il percorso più bello?
Tra i tanti non ci metto Biella ma la mia Occhieppo: lì ho trovato la mia dimensione ideale, i rettilinei in particolare in cui ho fatto diverse ripetute e allenamenti, lì ho ho trovato la mia dimensione ideale.
Ricordi belli da mettere nel cassetto e incorniciarli?
L’ultimo Campionato Europeo di Cross a Lisbona nel 2019 in cui sono arrivata 11°: una grande soddisfazione. Ci aggiungo anche il mio terzo posto alla Cinque Mulini in mezzo al fango, che per il cross è il terreno ideale che io adoro.
Il “demone” della corsa ti prenderà ancora e soprattutto quale sarà il tuo futuro?
Credetemi ho voglia di una vita normale: sono molto stanca, difficile che il 'demone' faccia capolino, il mio futuro è nella polizia penitenziaria. Lì la mia dimensione lavoratrice. Difficile che in futuro faccia l’allenatrice diciamo che mi accontenterò di correre con il gruppo di allenamento che si è creato perché lì, al di la della corsa, c’è amicizia e condivisione.