Il contratto di somministrazione sembra essere la soluzione più appropriata per risolvere i problemi legati all'occupazione in Italia che, nonostante qualche timido segnale di risveglio, mostra ancora delle difficoltà. Per comprendere se la somministrazione di lavoro può essere una risposta al problema dell'occupazione italiana, è opportuno per prima cosa capire chi sono i soggetti coinvolti.
Innanzitutto c'è l'agenzia di somministrazione, nota come somministratore e iscritta in un apposito albo nazionale, che fornisce all'azienda che ne fa richiesta il personale qualificato. Poi c'è l'azienda, detta utilizzatore, che fruisce dei servizi della manodopera fornita. Infine c'è il lavoratore, assunto dal somministratore, che però svolge la sua attività presso l'utilizzatore finale.
Esistono due tipologie di contratti: a tempo determinato e a tempo indeterminato. Come è facile intuire dal nome il contratto a tempo determinato ha per l'appunto un limite temporale e può essere sottoscritto fino ad un massimo di 24 mesi complessivi presso lo stesso utilizzatore. Scaduto questo tempo, l'azienda può decidere di assumere la risorsa oppure interrompere il rapporto di lavoro senza alcun obbligo.
Il contratto a tempo indeterminato invece prevede che il somministrato venga assunto senza scadenze. Il lavoratore viene inviato in missione presso un'azienda terza, che può comunque interrompere il rapporto lavorativo al termine del contratto. In tal caso tocca all'agenzia per il lavoro farsi carico di ricollocare la risorsa, che ha comunque diritto di un'indennità di disponibilità per quei periodi in cui non ha lavorato.
A questo punto non ci resta che analizzare per grandi linee quali sono i pro e i contro di questa tipologia di contratto lavorativo. Chi preferisce approfondire il discorso può informarsi leggendo l'articolo presente sul blog dell'agenzia per il lavoro Jobtech che spiega come funziona il contratto di somministrazione: vantaggi e svantaggi.
Una delle principali problematiche che le aziende si trovano ad affrontare è il carico burocratico, che inevitabilmente distoglie i manager dal core business dell'attività. Con il contratto di somministrazione tutte le noie e le fastidiose lungaggini burocratiche vengono saltate a piè pari, poiché vengono gestite e sbrigate direttamente dall'agenzia per il lavoro.
Allo sgravio degli oneri burocratici si affiancata il notevole risparmio economico, ottenuto dal taglio dei costi della ricerca e della selezione del personale. Anche questo compito viene affidato alle agenzie per il lavoro, garantendo all'agenzia di poter disporre in tempi rapidi di personale qualificato e con tanta esperienza alle spalle.
Le agenzie per il lavoro infatti possono attingere da un ricco database, proponendo al cliente finale quelle risorse che hanno già le qualifiche e le competenze necessarie per ricoprire determinati ruoli. Le aziende possono dunque tagliare sui costi operativi e di reclutamento, in modo da impiegare le risorse interne in compiti più produttivi e più vicini al core business dell'azienda stessa, senza investire in attività di ricerca del personale che si rivelano lunghe, complesse e spesso infruttuose.