Laura Torenbeek, olandese 34enne, vive a Liverpool, ma da ragazzina ha passato la sua infanzia a Pollone, nella Valle Elvo, assieme alla sua famiglia, dove ha ancora una casa dove ospita amici e a che volte affitta. E ora proprio il comune di Pollone è diventato un set per girare il suo prossimo cortometraggio. I suoi genitori parlano correntemente l'italiano lei lo capisce e sta imparando a parlarlo.
La regista ha diretto lavori come Lives in Fall (2015) e Candy Floss (2020), e ha prodotto i lungometraggi Deer Woman Child e The Reckoning of Erin Morrigan, entrambi diretti da Gabrielle Russell. E da poco ha fondato la Green Film Productions, che ha come obiettivo quello di rendere anche il cinema rispettoso per l'ambiente, nel quale siano per esempio limitate il più possibile le emissioni inquinanti e lo spreco di risorse energetiche e sia prevista un'organizzazione razionata degli spostamenti della troupe e degli attori.
“Mio padre era venuto a Pollone nelle estati del 1976 e due anni dopo per lavorare nella Biblioteca Benedetto Croce, presso la signora Colonetti – racconta la regista -. Allora studiava storia e il fagotto al conservatorio. Ha fatto amicizia con quelli che oggi sono suoi cari amici. Aveva preso in affitto una parte di un rustico, e poi passo per passo ha comprato tutta la casa lasciandola nello stato originale, il che ormai si trova di rado a Pollone. Lui viene ancora spesso qui, per vedere gli amici e per scrivere articoli e anche un libro”.
Anche i nonni di Laura erano artisti, pittori, sono stati spesso a Pollone, “E io – continua Laura - sono fiera di essere come loro. Loro usavano olio sul telo, io uso la camera”. “Quando ero più giovane venivo qui con i miei genitori e mia sorella. Dopo che i miei genitori hanno divorziato sono venuta qui con mio padre e la matrigna. Ora ho anche una sorella di 13 anni e ha la stessa età del personaggio principale del film. Trascorre anche lei le sue estati a Pollone, in Italia, e lo adora”.
Perchè Laura ha deciso di ambientare il film a Pollone? “Per tanti anni ho trascorso le mie estati qui – conclude la regista - . È molto diverso da dove vengo, e amo la bellezza di questo posto e la gentilezza delle persone. Volevo realizzare questo film come un inno a questo luogo e allo stesso tempo per documentare gli importanti anni dell'adolescenza in cui si cresce e si cambia”.