Perchè il ciclismo ha quel qualcosa di speciale? Perché a fine corsa i due rivali principali si scambiano complimenti, chiacchierano, si abbracciano anche. E non succede solo nelle cronometro dove comunque è praticamente una rincorsa contro se stessi, ma anche nelle tappe di montagna e per velocisti (almeno che non ci siano contatti irregolari nello sprint finale).
Ieri Filippo Ganna ha vinto la corsa contro il tempo con arrivo a Desenzano sul Garda prendendosi la rivincita contro Pogacar che invece gli aveva soffiato la vittoria nella prima crono di Perugia. E a fine corsa si sono stretti la mano e sorridenti hanno scambiato due battute prima della premiazione. Mi ha fatto anche strano, abituati soprattutto al calcio, anche vedere proprio TopGanna e Jonathan Milan, che sono sì amici per via della Nazionale ma corridori di squadre diverse, essere fianco a fianco a vedere la prova di Tadej auspicando che rimanesse dietro al tempo del pistard 27enne. Poi il fine corsa e si sono sciolti in un abbraccio con stretta di mano potente che veramente sa tanto di ciclismo.
Oggi però il volemose bene non conta più. Arriva il giorno X al Giro d'Italia. E ci si aspetta attacchi dagli "immobili", per ora, Thomas e Martinez, Pogacar permettendo che da tempo ha messo nel calendario il cerchiolino rosso sulla tappa di Livigno, così come Tiberi.
Si muoveranno i "delusi" e "deludenti" di queste prime due settimane della Corsa Rosa: da chi è comunque in top ten come Bardet (che ha ancora l'amaro in bocca per il secondo posto a Bocca della Selva) e Fortunato, a chi in generale è molto indietro come Hirt, Pozzovivo/Pellizzari, Storer, Chaves, Piganzoli, Juan Pedro Lopez, il duo Rubio/Quintana.
Non si scherza più. O forse in questo Giro non si è mai scherzato dentro la corsa, fuori sì ed è questo il bello.
IL COMMENTO TECNICO di Marco Rebagliati:
Tappa 15, tappone di alta montagna! Da Manerba del Garda a Livigno (Nottolino). Dopo lo sforzo massimale della cronometro di ieri, saranno 222 i chilometri da percorrere con 5400 metri di dislivello. La prima salita di giornata sarà Lodrino, seguita dal Colle San Zeno e poi dopo aver risalito la Val Camonica si affronterà il Passo del Mortirolo. Non sarà finita qui perché manca ancora il Passo del Foscagno e la salita finale composta dal Passo di Eira in cima al quale si segue la strada che risale la pista del Mottolino con pendenze che arrivano al 19%. Ad aumentare le difficoltà non saranno solamente le pendenze finali ma anche l'altitudine farà la sua parte perché i corridori si troveranno oltre i 2000 metri. Insomma tappone vero dove servirà fondo e sapersi alimentare bene per non avere crisi improvvise e bisogna aver recuperato il più possibile le energie dopo gli sforzi della crono di ieri.
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