Emergono ulteriori dettagli circa il caso di violenza domestica avvenuto nei giorni scorsi a Biella (leggi anche: Biella, ennesimo caso di violenza in casa con una donna picchiata: arrestato un 35enne). La Polizia ha tratto in arresto un uomo, 35 anni di origini marocchine, per il reato di maltrattamenti in famiglia perpetrato ai danni della compagna convivente, 30 anni originaria della Romania.
L’intervento disposto dalla Sala Operativa su segnalazione di una vicina di casa, che ha udito delle forti urla provenire dal piano superiore del condominio, è stato effettuato dal personale della squadra Volante nel pomeriggio del 31 ottobre. Gli agenti, giunti presso l’appartamento, hanno individuato la donna in lacrime, particolarmente agitata, e visibilmente scossa. Per meglio chiarire l’accaduto uno dei due equipaggi intervenuti ha invitato l’uomo ad allontanarsi dall’appartamento.
A quel punto la donna, particolarmente dolorante, si è avvicinata agli operatori raccontando di una violenta lite intercorsa tra lei e il marito qualche istante prima durante la quale la trentenne è stata ripetutamente afferrata per i capelli e più volte percossa con colpi al volto, alla testa e calci agli arti inferiori. La donna, in un primo momento liberatasi dai colpi del compagno, ha tentato di chiedere aiuto bussando alle porte degli appartamenti del palazzo ma, nuovamente raggiunta dall’uomo, è stata violentemente accompagnata fin dentro l’abitazione.
A quel punto, la vicina di casa, udendo le urla provenire dal pianerottolo e dall’ascensore, ha chiamato la linea 112 NUE richiedendo l’intervento della Polizia di Stato. Gli operatori, dopo aver tranquillizzato la donna, hanno contattato il personale medico del 118 che ha portato la trentenne in ospedale per le cure del caso.
Al termine della visita medica, la donna, recatasi presso l’Ufficio denunce della Questura, ha riferito in merito a diversi e pregressi fatti di violenza subiti da parte del trentacinquenne. Per tali ragioni, sentito il Sostituto Procuratore di turno, l’uomo veniva tratto in arresto e su disposizione del Pubblico Ministero associato presso la casa circondariale di Biella.