“Da tempo, a Biella, si nota una certa incuria della nostra rete stradale e questo mette a rischio la sicurezza della cittadinanza”. Parola del geometra Edgardo Canuto che, intervistato dal quotidiano Newsbiella.it, ha affrontato la questione della sicurezza stradale in città.
Scorrendo le cronache locali, si evince come stiano diventando sempre più frequenti i casi di sinistri nelle principali arterie di Biella. “È opportuno, quando si parla di sicurezza stradale, utilizzare un approccio analitico, applicare metodi efficaci e consolidati e, soprattutto, conoscere la materia - commenta il già consigliere comunale e assessore alla Viabilità per 16 anni delle giunte Susta e Barazzotto – Nel corso della mia precedente esperienza amministrativa, la situazione veniva monitorata costantemente mediante la verifica delle cause di ogni incidente stradale. Si elaboravano, appunto, appositi rapporti, in collaborazione con tutte le forze dell'ordine e le principali compagnie assicurative, e anno dopo anno si definiva una 'black list' dei punti più pericolosi della città, secondo una classificazione specifica, come il numero e la gravità dei sinistri. Così facendo, si aveva a disposizione un preciso ed aggiornato report che ci aiutava ad intervenire con tempestività nelle zone critiche e favorire un calo drastico degli incidenti”.
Per Canuto i risultati furono evidenti: “Un drastico calo degli incidenti, dei morti e dei feriti. Spiace constatare che una simile modalità non sia più stata utilizzata, o adottata, dalle giunte che si sono succedute negli ultimi tempi”. Diverse le aree a rischio sicurezza, come confermato dai fatti di cronaca o dalle continue segnalazioni di cittadini e residenti. Sotto l'occhio di ingrandimento, ad esempio, la strada per Oropa, via Repubblica, l'incrocio di via dei Tigli con via Piacenza, via per Candelo.
“Sono tutti ottimi esempi, anche se non esaustivi. Mi si consenta – afferma Canuto - di inserire nell’elenco un punto emblematico per l’oggettiva carenza di misure a renderlo sicuro: l'intersezione tra via Ogliaro e il ponte della Maddalena. È un caso tipo dove la segnaletica, orizzontale e verticale, non è correttamente progettata. Risultato: i veicoli che scendono in direzione Biella non rallentano in prossimità dell’incrocio e non affrontano l’intersezione con il criterio della precedenza interna che invece è in vigore. Questo perché non percepiscono quale sia la regolamentazione dell’incrocio. Così la velocità dei mezzi è particolarmente sostenuta e la precedenza interna non funziona. È solo un piccolo esempio ma serve per comprendere quali siano le criticità rispetto alle quali intervenire”.
Cura e manutenzione delle strade e della segnaletica orizzontale e verticale. “Così inizia la sicurezza stradale – spiega Canuto - Al contrario abbiamo strade piene di pericolose buche, una segnaletica orizzontale il più delle volte invisibile e consumata assieme a cartelli ammalorati e poco leggibili, anche a causa della scarsa cura del verde che molte volte li copre e li oscura. Inoltre, in tema di sicurezza stradale, le prime utenze da tutelare sono quelle cosiddette 'deboli', pedoni e ciclisti, per il semplice motivo che in caso di incidente sono quelli che hanno la peggio. Per questo, è imprescindibile moderare il traffico dal momento che le velocità troppo elevate sono un elemento determinante per la gravità, o meno, di un incidente. In più, quando è possibile, è bene sostituire gli incroci semaforizzati con rotatorie - ben progettate! – e, in caso di necessità, nei pressi dei maggiori punti di presenza pedonale, introdurre attraversamenti pedonali rialzati o i cosiddetti 'pinch point' (restringimenti della carreggiata ndr) così da indurre i veicoli a rispettare i limiti di velocità imposti e vigenti. Si tenga sempre presente che la velocità, in caso d’incidente, è un fattore determinante rispetto alle conseguenze dello stesso”.
Da qui un accorato appello di Canuto “ad una maggior cura della viabilità. È necessario tornare ad avere una reale attenzione alla tutela della salute dei cittadini, anche mediante l’adozione di appositi piani urbani del traffico e della sicurezza stradale che da troppo tempo non vengono adottati e che contribuirebbero in maniera decisiva a rendere più sicura la nostra città. Eravamo una delle prime città d'Italia su queste tematiche, torniamo ad esserlo, con una maggior prevenzione”.