Importanti riconoscimenti ai vini di Vigliano Biellese al 21° Concorso Enologico Internazionale Città del Vino 2023 – “Nebbiolo word”.
Due le medaglie d’oro, assegnate al vino Aralcader del Castello di Montecavallo e al Rondò di Villa Era; completa il quadro la medaglia d’argento assegnata all’Indero, del Castello di Montecavallo, il cui nome fa sintesi delle sillabe iniziali del cognome dei due giovani proprietari, Martina e Tomaso Incisa Della Rocchetta.
«Si tratta di risultati davvero notevoli per i nostri vini – commenta il sindaco, Cristina Vazzoler – che già negli anni precedenti avevano ottenuto i primi riscontri rilevanti, con una medaglia d’oro assegnata a Villa Era. L’Amministrazione comunale è lieta di sostenere queste aziende agricole che sono impegnate in una produzione di grande qualità, in piena continuità con il passato glorioso che i nostri vini avevano vissuto e che, dagli anni Ottanta del secolo scorso, è stato via via recuperato con grande fatica ma con frutti davvero significativi. Il loro lavoro è strettamente legato alla valorizzazione dell’intero territorio locale, con una ricaduta in termini di turismo realmente auspicabile. Le aperture delle dimore storiche al pubblico, le occasioni di degustazioni e di visita alle cantine, gli eventi culturali e ricreativi organizzati nella collina, contribuiscono a creare una rete di incontri e ad accrescere l’interesse per questi luoghi carichi di storia e di grande volontà di bene operare per il futuro.»
I vini premiati sono stati presentati ufficialmente durante la conferenza stampa che si è tenuta nella mattina di giovedì 25 maggio nella sede locale dell’Associazione Nazionale Città del Vino, attigua alla sala consiliare municipale. «Un ambiente – ha precisato Vazzoler – in cui il passato si fonde con il presente: il mobilio infatti è parte dell’Archivio storico della Pettinatura Italiana, concesso in uso al Comune. Il passato ritorna nelle antiche immagini e fotografie delle dimore storiche viglianesi, con le antiche tradizioni agricole. Il futuro è quello che immaginiamo, con uno sviluppo delle attività vitivinicole che sapranno imprimere un segno nuovo nello sviluppo locale, in cui l’ecosostenibilità e la tutela del paesaggio sono al centro».
Presenti, i produttori: Martina Incisa della Rocchetta, Silvia Casalino Rivetti con Andrea Manfrinati, curatore del vigneto storico di Villa Era. Ciascuno di loro ha potuto raccontare la storia del vino, rievocando anche i momenti di difficoltà che la coltura della vite ha dovuto fronteggiare: dalla siccità al maltempo, ai particolari trattamenti che il vigneto richiede nei tempi prescritti per prevenire gli insetti infestanti. Al termine dell’incontro, il brindisi di rito ai successi ottenuti e a quelli che, certamente, verranno.