/ EVENTI

EVENTI | 22 maggio 2023, 17:04

Reload Sound Festival, ecco i nomi degli ospiti....dai Persiana Jones, a Lo Stato Sociale, a Bandakadabra

L’ingresso al concerto sarà libero in modalità “up to you”, ovvero con offerta a discrezione dei partecipanti

Reload Sound Festival, ecco i nomi degli ospiti....dai Persiana Jones, a Lo Stato Sociale, a Bandakadabra

Reload Sound Festival, ecco i nomi degli ospiti....dai Persiana Jones, a Lo Stato Sociale, a Bandakadabra

Ha cominciato dal fondo, il Reload Sound Festival, nell’annuncio dei concerti dell’edizione 2023. Ora è il momento di svelare gli altri nomi che si affiancano a quello di James Senese e Napoli Centrale, protagonisti della serata finale di domenica 25 giugno.

Sul palcoscenico del parco Eunice Kennedy si assisterà a una sorta di giro d’Italia: si parte da Rivarolo Canavese con i Persiana Jones giovedì 22, già di casa nel Biellese ai tempi del glorioso Babylonia.

Si prosegue venerdì 23 con l’accento molto bolognese de Lo Stato Sociale. Per la band è la prima volta in provincia. Per la loro voce Lodo Guenzi no: a febbraio al teatro Odeon vestì i panni di un poliziotto nell’adattamento di “Trappola per topi” di Agatha Christie.

Sabato 24 ci si sposta a Torino con la Bandakadabra, unica nel panorama italiano con il suo suono che mescola una possente sezione fiati con i ritmi dell’elettronica.

Se le date del festival sono un po’ in anticipo rispetto al passato, non cambia la modalità che ha reso la grande musica alla portata di tutte e di tutti: l’ingresso al concerto sarà libero in modalità “up to you”, ovvero con offerta a discrezione dei partecipanti. Tutti hanno qualcosa di nuovo da offrire al pubblico biellese. Per i Persiana Jones è passata molta acqua sotto i ponti da quegli anni Novanta in cui animavano il circuito underground piemontese, fino a trovare spazio in “Sotterranei italiani” (1992), una compilation in cui la loro “Baciami Tony” stava in mezzo tra gli Üstmamo e Frankie Hi Nrg. Il loro disco nuovo, che interrompe un silenzio di quattro anni, si chiama “Una vita fantastica”, preceduto dal singolo “Non puoi fermare il tempo”, un titolo che sembra contraddire la loro fedeltà allo stile che ondeggia tra punk e ska. Anche Lo Stato Sociale ha registrato un nuovo album, “Stupido sexy futuro”, la cui pubblicazione è stata preceduta due singoli, entrambi arricchiti da collaborazioni come il monologo di Vasco Brondi in “Fottuti per sempre” e la voce di Naska nel ritornello-icona di “Che benessere” («Era meglio stare in giro a finire il vino e cantare questo disastro»). Dal 2012, anno dell’album di esordio “Turisti della democrazia”, sono successe molte cose al quintetto bolognese. Hanno pubblicato una graphic novel e due romanzi, hanno partecipato due volte a Sanremo e Lodo Guenzi è stato giudice di X-Factor, prima di dedicarsi anche a teatro e cinema (ha preso parte anche all’ultimo film di Pupi Avati “La quattordicesima domenica del tempo ordinario”). La Bandakadabra ha un elenco lunghissimo di collaborazioni, da Vinicio Capossela a Malika Ayane o, per restare a Torino, Samuel dei Subsonica, Arturo Brachetti e Willie Peyote. Carlo Petrini, il fondatore di Slow Food, li ha definiti «fanfara urbana». Restare fermi durante il loro spettacolo intitolato “Techno brass composer” non sarà semplice, con il ritmo dell’elettronica a dettare i tempi della melodia eseguita da una sezione fiati da banda di strada. James Senese ha 78 anni di età e quasi sessanta di carriera, un sassofono che ha suonato insieme (tra gli altri) a Pino Daniele e una fama che ha valicato l’oceano e ha raggiunto gli Stati Uniti dove è stato definito “brother in soul”. Giacomo è il suo nome all’anagrafe, “Gems o’ nnire” il soprannome che gli diedero da piccolo nel suo quartiere di Napoli, con i riccioli fitti e la pelle scura che ha ereditato dal padre, un soldato americano delle truppe alleate che sbarcarono nell’Italia del sud per liberarla dai nazifascisti e che tornò oltreoceano quando il piccolo Senese aveva due anni. Il suo disco nuovo, “Stiamo cercando il mondo”, vede la luce in questi giorni, con una presentazione al conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Non inganni il titolo: la sua musica è cantata in napoletano. Nei quattro giorni del Reload Sound Festival i palchi saranno due, con quello secondario ad affiancare il principale per la musica che aprirà le quattro serate e per gli eventi collaterali.

Nel parco non mancherà la ricca offerta di street food e di postazioni ristoro. Nelle prossime settimane saranno annunciati tutti gli artisti che arricchiranno il calendario delle serate, con apertura delle porte alle 18 e volumi a zero oltre la mezzanotte.

c.s.Associazione "RELOADERS", s.zo.

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore