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ATTUALITÀ | 15 maggio 2023, 11:20

Centri estivi, l'Anffas denuncia: “Alcuni ragazzi con disabilità discriminati”

E aggiunge: “Pertanto contiamo e speriamo che anche a seguito di questa nostra iniziativa, quest’anno, tutti i bambini, le bambine, i ragazzi e le ragazze con disabilità abbiano la possibilità di divertirsi insieme ai loro compagni e amici con e senza disabilità, senza alcuna limitazione, dovuta, come sappiamo bene, a questioni di carattere economico”.

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Centri estivi, l'Anffas denuncia: “Alcuni ragazzi con disabilità discriminati”

Riceviamo e pubblichiamo:

“Ricordiamo che «a tutti i bambini/bambine e ai ragazzi/ragazze con disabilità deve essere garantito il diritto a frequentare i centri estivi su base di uguaglianza con i loro coetanei. I centri estivi stessi, infatti, rappresentano un’importante occasione di socializzazione, divertimento e svago, oltreché un servizio necessario all’organizzazione del lavoro familiare ed è per questo che la partecipazione ad essi va garantita a tutti i bambini e le bambine, a tutti i ragazzi e le ragazze con disabilità, così come avviene per i coetanei».

Nel corso degli ultimi anni, purtroppo, abbiamo ricevuto numerose segnalazioni da parte di famiglie di bambini e ragazzi con disabilità che hanno denunciato episodi di discriminazione ai loro danni. In tal senso, va innanzitutto ribadito, tra le altre cose, che alle famiglie non può essere chiesto, a causa dei bisogni assistenziali del proprio figlio, di pagare una retta superiore o che possa essere imposta una frequenza ridotta al centro estivo. Quando infatti si eroga un servizio per la cittadinanza come un centro estivo, bisogna tenere conto delle esigenze e delle caratteristiche di tutti i bambini e ragazzi, compresi quelli con disabilità.

Ricordo che ogni Comune, ma anche ogni gestore privato, deve attivarsi per garantire sin dal primo giorno ai bambini e ai ragazzi con disabilità che intendano iscriversi al centro estivo l’assistenza di supporto di cui hanno bisogno, tramite le necessarie misure e accomodamenti ragionevoli, senza potere delegare questo compito alla famiglia. E nel caso in cui un minore necessiti di un forte bisogno di sostegno, Comuni e centri privati non possono rifiutare la sua iscrizione o limitare la sua frequenza, dichiarandosi non in grado di garantire tale assistenza.

Pertanto contiamo e speriamo che anche a seguito di questa nostra iniziativa, quest’anno, tutti i bambini, le bambine, i ragazzi e le ragazze con disabilità abbiano la possibilità di divertirsi insieme ai loro compagni e amici con e senza disabilità, senza alcuna limitazione, dovuta, come sappiamo bene, a questioni di carattere economico”.

La presidente Anffas Mariateresa Rizza

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