La pizza rappresenta una vera e propria istituzione in Campania, tanto da aver ottenuto il riconoscimento come Patrimonio UNESCO; difficile parlare, quindi, solo di cibo, dal momento che ogni pizza rappresenta il connubio e la sintesi perfetta di amore, cultura, tradizione, attenzione per i dettagli e storia di ogni pizzaiolo e ristoratore, in grado di crearla. Nel corso dei secoli, sono diverse le pizze nate e in grado di fare la storia, in una tradizione tutta napoletana che ha portato alcune pizze a diventare celebri. Ma quali sono le più amate e diffuse in Campania?
Come deve essere una buona pizza napoletana
La realizzazione di una buona pizza napoletana non è certo semplice, dal momento che gli stessi pizzaioli discutono a proposito di quale debba essere la preparazione perfetta di questa pizza stessa. Tra impasto contemporaneo e tradizione, però, ci sono alcuni punti di contatto: i prodotti devono cercare di essere a chilometro zero o, comunque, facenti parte della cultura gastronomica campana (dal fior di latte al pomodoro, passando per le zucchine); la pizza deve essere leggera e ben stesa, con pochissimo lievito così da essere digeribile; il cornicione deve essere alto ma alveolato, a meno che non voglia essere ripieno di ricotta o altri ingredienti. Ovviamente, scoprire tutti i segreti della vera pizza napoletana non è semplice, per questo motivo si consiglia un corso pizza napoletana che permetterà di confrontarsi con la grande bontà di questo alimento e la storia di un piatto immortale.
Margherita
È la regina delle pizze, che ha bisogno di ben poche presentazioni: per molti, si tratta della pizza indiscussa, da scegliere sempre e comunque quando si prova una nuova pizzeria e che, in fin dei conti, non dovrà mai essere sostituita. La Margherita, in fondo, si basa su una preparazione strutturalmente semplice, ma che ha saputo fare la storia: pomodoro, fior di latte e basilico, uniti ad un impasto che segue tutte le regole della tradizione. Nel corso degli anni, la pizza Margherita è stata personalizzata in tanti modi: a partire dalle classiche forme della pizza a portafoglio, fino all’aggiunta di pecorino all’impasto prima di andare in cottura, passando per la ormai celebre Margherita sbagliata. Il gusto di questa pizza, però, rimane senza dubbio indiscusso.
Marinara
Altra tipologia di pizza che ha fatto la storia, essendo un piatto sostanzialmente povero che si è diffuso in maniera consistente, fino a diventare uno dei più amati anche dal punto di vista turistico. La pizza marinara è ottenuta sostituendo, al fior di latte, spezie come aglio e origano, che permettono alla pizza in questione di essere ancor più leggera ma, allo stesso tempo, gustosa. Celebre nella sua forma della Marita (metà marinara e metà margherita) della Antica Pizzeria da Michele, una vera e propria istituzione del gusto per il popolo napoletano.
Salsiccia e friarielli
Se c’è un abbinamento che si può dire appartenente alla cultura napoletana, si tratta sicuramente di quello tra salsiccia e friarielli: non c’è nessun modo di replicare la bontà di un gusto così unico, che passa attraverso il gusto della salsiccia che viene controbilanciato dal sapore amarognolo, ma pungente, dei friarielli. L’abbinamento in questione ha conquistato così tanti palati da poter essere riproposto ovunque, dai panini alla pizza: non è un caso che chi viene a Napoli per la prima volta, dopo aver provato la Margherita, si lascia convincere e prova questa tipologia di pizza.
Nerano
Pizza più contemporanea rispetto alla tradizione, che ha saputo comunque conquistare il cuore (e lo stomaco) dei campani: la Nerano è una pizza che si basa sul grande successo, in termini di trend food, delle zucchine, qui proposte non soltanto nella loro caratteristica preparazione a scapece, ma anche per mezzo di una crema gustosissima. Ovviamente, la Nerano può essere personalizzata come meglio si crede: con l’aggiunta di pancetta, salsiccia o in totale assenza di carne.