Il Piemonte non sfonda quota 25mila tonnellate e così il calo rispetto al 2021 è di quasi il 6%. Sono i numeri della raccolta differenziata dei rifiuti elettronici per il 2022.
Secondo il Rapporto regionale del Centro di Coordinamento RAEE, i volumi avviati a corretto riciclo sono stati 24.618 tonnellate, in calo del 5,9% rispetto al 2021, di conseguenza la regione slitta al settimo posto nella classifica nazionale. La provincia di Verbano-Cusio-Ossola mantiene il primato regionale nella raccolta pro capite (9,10 kg/ab), quella di Asti è l’unica a crescere (+43,1%).
Meno di 6 chili a testa
La raccolta pro capite si attesta a 5,78 chili per abitante, valore sempre al di sotto sia della media dell’area di appartenenza (6,72 kg/ab) sia di quella nazionale (6,12 kg/ab).
La riduzione dei volumi regionali tocca quasi tutti i raggruppamenti nei quali vengono suddivisi e raccolti i rifiuti tecnologici, fatta eccezione per freddo e clima, e quasi tutte le province. Crescono solo i volumi di quella di Asti (+40,5%).
Come accennato, il raggruppamento registra una crescita dell’1,5% rispetto al 2021 per un totale di 7.453 tonnellate, in controtendenza con la flessione registrata a livello nazionale (-0,7%). A contribuire alla performance positiva sono state buona parte delle raccolte provinciali con incrementi compresi tra l’1% di Asti e il 9,3% di Vercelli, di segno opposto invece Alessandria e Biella (entrambe -1%) e Novara (-5,3%).
Grandi bianchi perde invece il 7,4% e scende a 7.672 tonnellate, la flessione risente delle contrazioni nelle raccolte di quasi tutte le province, tra le quali si evidenziano Biella (-26,8%) e Alessandria (-13,4%) rispetto alle quali non sono sufficienti la crescita elevatissima (+315,4%) di Asti e quella molto più contenuta di Verbano-Cusio-Ossola (+7,2%).
Sempre meno televisioni e schermi
Con il -14,7% in meno rispetto al 2021, la raccolta di Tv e apparecchi con schermo scende a 4.703 tonnellate, un risultato di gran lunga peggiore rispetto al calo conseguito a livello nazionale (-6,7%). Le 813 tonnellate che mancano all’appello si distribuiscono tra tutte le province piemontesi, ma se Torino perde solo il 5,9%, molto peggio fanno tutte le altre con cali a doppia cifra. Le tre riduzioni maggiori le registrano Biella (-28,4%), Ver-celli (-26,9%) e Novara (-24,6%).
I volumi di elettronica di consumo e piccoli elettrodomestici calano del 4,5% per un totale di 4.673 tonnellate. In questo caso, il risultato si lega alla riduzione della raccolta in tutte le province con valori compresi tra il -4,9% di Cuneo e il -22% di Vercelli. Unica eccezione è rappresentata da Asti che ancora una volta registra un miglioramento nettissimo (+185,7%).
La raccolta di sorgenti luminose si ferma a 119 tonnellate, in calo del 3,1% rispetto al 2021. Il risultato è frutto dell’andamento opposto delle province: Asti, Biella, Novara e Torino registrano una flessione, con punte del -20,4% per quella astigiana, mentre crescono Alessandria, Cuneo, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli.