Venerdì 17, al Liceo di Cossato, le classi prime e seconde si sono sfidate nella gara letteraria. Il gioco si ispira al programma televisivo “Per un pugno di libri”: i romanzi da leggere, che vengono annunciati prima di Natale, quest’anno erano “La strana storia del cane ucciso a mezzanotte” di M. Haddon e “L’insolito piano della scrittrice senza nome” di A. Basso.
Gli studenti hanno avuti quindi quasi due mesi per leggere il libro e preparare una presentazione che, creativamente, ne illustrasse i contenuti alla giuria. Durante due prove dovevano rispondere a delle domande sul libro e affrontare altre sfide in cui entravano in gioco la loro cultura generale e le loro competenze di italiano. Sono stati circa 250 gli studenti che, divisi in due turni, hanno partecipato alla sfida, mentre altre classi assistevano alle prove. Alla fine tra le prime ha vinto la 1V di Mosso, che ha controllato la gara praticamente fin dalla prima prova. La seconda sfida, più combattuta, è andata alla 2A di Cossato. Venerdì rivedere oltre 100 studenti per volta giocare insieme in palestra è stato un po’ come vedere un cerchio chiudersi.
L’ultima volta che si era disputata la gara era il 21 febbraio 2020. Era stata una bella giornata, allegra e spensierata, al termine della quale ci era salutati perché il giorno dopo iniziava il ponte di Carnevale. Nessuno immaginava che per mesi ci saremmo visti solo attraverso uno schermo, ma quella sera i telegiornali avrebbero diffuso un inatteso allarme sulla crescita del numero dei contagi dovuti al Covid, con conseguente decisione di una chiusura temporanea delle scuole. All’inizio pensavamo ad un eccesso di cautela, invece in aula saremmo tornati mesi dopo, per affrontare due anni travagliati, sempre con le mascherine a coprire il viso e con in banchi distanziati, ma soprattutto con la paura di nuovi lockdown. Sono stati necessari più di mille giorni per tornare alla normalità, ma venerdì sembrava davvero che il cerchio si fosse chiuso.
La mascherina tra gli studenti è ormai un oggetto dimenticato, sembra quasi non sia mai esistita, ad ogni gara vinta seguiva con naturalezza un momento di festeggiamento con abbracci e con quei contatti fisici che tanto erano mancati. Sarebbe illusorio pensare che tutto sia alle spalle, le ferite rimarginate e che le occasioni perdute non abbiano lasciato dei vuoti, ma venerdì è stata una bella giornata e anche sperare a volte è ragionevole.