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ECONOMIA | 07 febbraio 2023, 09:04

Gatti, Confartigianato Biella: “Formazione professionale non allineata con la richiesta: dobbiamo colmare il divario”

“I ragazzi devono essere messi in grado di scegliere che cosa fare del loro futuro, con cognizione di causa. Devono essere guidati fin dalle elementari”

Gatti, Confartigianato Biella: “Formazione professionale non allineata con la richiesta: dobbiamo colmare il divario”

Gatti, Confartigianato Biella: “Formazione professionale non allineata con la richiesta: dobbiamo colmare il divario”

“Domanda e offerta nel mondo del lavoro non si incontrano, la formazione professionale non è allineata con la richiesta”. Non usa mezzi termini il presidente di Confartigianato Biella Cristiano Gatti, che condivide a pieno le parole del presidente nazionale Granelli (leggi qui In Italia non si insegna la cultura del lavoro) ma va anche oltre. 

“Il progetto Academy della Regione Piemonte sta dando qualche impulso in più, qualche spiraglio sembra esserci grazie a questi. Ma non basta – continua Gatti - . Il problema è che ora siamo in ritardo. Mancano persone con determinate specializzazioni di cui ha necessità il territorio, e il rischio è che senza di queste il prodotto non solo venga consegnato in ritardo, ma che non abbia l'alta qualità che dovrebbe avere”.

Per il presidente di Confartigianato Biella il punto di partenza per colmare questo “gap” c'è e si chiama scuola. “Si dovrebbe partire dalle elementari a informare i ragazzi, a fare sapere loro di che figure ha necessità il Biellese, a guidarli nelle loro scelte, accompagnandoli verso un futuro che gli può dare tanto. Le proiezioni di qui ai prossimi tre anni dal punto di vista lavorativo, il fabbisogno delle aziende, ci sono già. Basterebbe presentarle e farle conoscere non solo ai docenti ma anche alle famiglie e soprattutto ai giovani. I ragazzi devono essere messi in grado di scegliere che cosa fare del loro futuro, con cognizione di causa, basando le proprie scelte su dati reali, non su che cosa si legge, sul “sentimento” o sulla professione che fanno i genitori. Oggi tutti vogliono fare comunicazione e marketing, gli artisti, ma non sanno che dietro per esempio a un lavoro semplice come quello del falegname c'è lo studio del design, dell'informatica, non è un lavoro come quello di un tempo, richiede tutta una serie di competenze che non ci si immagina nemmeno, ormai la tecnologia per esempio è ovunque. E in termini economici rende anche di più fare il falegname rispetto a chi magari si occupa di comunicazione anche per una grande azienda, per esempio”.

Gatti non ha dubbi: “Manca l'informazione sulla formazione, su che cosa questa potrebbe dare come sbocco reale, e si devono colmare questi vuoti. Qualche cosa si è sbagliato, e mi ci tiro dentro anche io, siamo tutti responsabili di quello che sta accadendo. E dobbiamo porvi rimedio”.

stefania zorio

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