Non ha deluso le attese la sfilata di Sant’Antonio Abate a Candelo , organizzata dall’associazione dei Carrettieri per le vie del paese con appuntamento conclusivo in piazza Castello.
Dopo due anni di assenza, nella mattinata di domenica 22 gennaio, cavalli, carrozze, trattori e mezzi da lavoro hanno partecipato alla 146° edizione della festa di S. Antonio Abate.
Il corteo, aperto dalla polizia a cavallo e dalla banda musicale di San Giacomo, si è snodato nella parte alta del paese dalla Via Campile (abitazione della Presidente Pro Tempore Ressia Lorella) fino a Piazza Castello con la deposizione della corona di alloro alla memoria dei caduti. E' stato un momento molto partecipato dal tessuto sociale.
Nelle settimane precedenti la festa, l'associazione carrettieri ha chiesto ai referenti dell'istituto comprensivo di coinvolgere i bimbi delle scuole di Candelo, dalla materna alle medie, in un concorso a tema (i carrettieri dai cavalli e carrozze ai camion e trattori) per stimolare ricerche e riflessioni sul vecchio mestiere del carrettiere oggi diventato autotrasportatore, camionista, trattorista, pony express.
La risposta degli insegnanti e dei ragazzi è stata al di sopra delle più rosee aspettative. 111 disegni individuali e meravigliosi cartelloni collettivi sono stati esposti durante il pranzo sociale presso il salone polivalente di Candelo e votati dai presenti, suddivisi per fasce di età.
Il lauto pranzo preparato dalla T.A.C. (Team Associazioni Candelesi) ha soddisfatto i palati di più di 200 persone e la lotteria, con oltre 100 premi estratti ha rallegrato, insieme alla musica dei ragazzi della Piola, il pranzo conviviale.
Il Presidente in carica Ressia Lorella ha passato il testimone per l'edizione 2024 ad Alessandro Faga.
L'associazione carrettieri ringrazia per il supporto nell'organizzazione l'Amministrazione Comunale, le forze dell'ordine, la Polizia Locale, la Protezione Civile e tutte le autorità civili e militari intervenute, gli insegnanti, l'istituto Comprensivo "Cesare Pavese" di Candelo, i ragazzi autori dei disegni e tutti i volontari della T.A.C che hanno contribuito alla buona riuscita della festa.
Il mestiere del carrettiere era un mestiere duro, pieno di pericoli e fatica, che richiedeva mille competenze e soprattutto una grande attenzione verso i cavalli, animali che erano un vero e proprio capitale e che oltre a mezzo di lavoro e sostentamento diventavano compagni di vita. Oggi non si chiamano più carrettieri, il mezzo di lavoro richiede cure ed attenzioni diverse: Soprattutto negli ultimi anni, con la necessità delle consegne a domicilio ed il mercato globale abbiamo assistito ad una vera e propria rivoluzione in questo settore.
Oggi più che mai mantenere le tradizioni significa tenere salde al suolo le radici della nostra collettività facendole conoscere ai nostri bambini, ed al contempo regalando alle persone che hanno vissuto quelle esperienze l'occasione di ricordare e raccontare.