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L'opinione di... | 15 gennaio 2023, 18:30

L’opinione di Pietro Brovarone: “Neo proibizionismo?”

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L’opinione di Pietro Brovarone: “Neo proibizionismo?”

È di questi giorni la notizia che l'Irlanda ha ottenuto la possibilità di etichettare gli alcolici con avvertimenti in ordine ai rischi per la salute, così come avviene per le sigarette. La ragione manifesta di tale scelta risiede nell'alta incidenza di giovani e adulti che hanno problemi di alcolismo, problemi che incidono pesantemente sul sistema sanitario.

Le avvertenze sulla pericolosità dell'abuso di alcol segnalate sulle bottiglie di alcolici e superalcolici dovrebbe servire a disincentivare condotte nocive per la salute stessa. C'è chi vede in questo modo di approcciarsi al fenomeno dell'abuso di alcol una restrizione al commercio di prodotti di eccellenza quali ad esempio il vino o gli spiriti di cui anche l'Italia è produttore ed esportatore. A parere di chi scrive l'approccio dovrebbe essere differente: l'alcool in quantità moderate, all'interno di un corretto approccio alimentare, appartiene alla cultura gastronomica del nostro paese e dei paesi occidentali e secondo studi scientifici ormai consolidati, nelle quantità raccomandate, apporta elementi nutritivi utili all'organismo.

Ciò che lo rende tossico per l'organismo e produce effetti negativi sul comportamento umano è l'abuso. Come ogni abuso, questo è frutto di scelte di vita che derivano da scelte morali del singolo, scelte che non si orientano con avvertenze sulle bottiglie, ma devono essere frutto di una cultura educativa che punta a "costruire" uomini dalla reta morale. Lo sforzo di uno stato, quindi, dovrebbe essere quello di incidere sull'educazione, sin dalla giovane età, a rifiutare la logica dell'abuso come forma di fuga dalla realtà. Le campagne contro l'abuso di alcol e ancora di più contro l'uso e l'abuso di stupefacenti si combattono e si vincono con una educazione "morale" che punta sulla dignità personale e sul valore della vita, vita come dono che va spesa bene, nell'interesse proprio e della comunità a cui si appartiene. Etichettare le bottiglie di vino appare, pertanto,  più un modo per "criminalizzare" un alimento secondo una logica neo proibizionista che un valido strumento per disincentivare un uso abusante dell'alcol.

Pietro Brovarone

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