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L'opinione di... | 27 dicembre 2022, 06:50

L’opinione di Pietro Brovarone: “Un Dio bambino”

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L’opinione di Pietro Brovarone: “Un Dio bambino”

Nel vorticare di questi giorni che precedono e seguono la festa del Natale del Signore poco ci si interroga sul perché, da oltre duemila anni, l'uomo occidentale ferma le sue attività avanti alla nascita di un bambino. Perché di questo si tratta: si celebra una nascita, eppure si nasce tutti i giorni, così come si muore tutti i giorni, ma davanti a questa nascita e, poi, avanti alla morte di quel bambino divenuto adulto ci si ferma.

Può essere un caso tutto ciò, può la "leggenda di un uomo che si è proclamato Dio" attraversare duemila anni di storia e coinvolgere la vita di milioni di persone, incidere così profondamente sulla cultura di popoli diversi , sulle menti di personaggi illustri che hanno cambiato la storia? Può la nascita di un bambino rivoluzionare il costume di intere generazioni umane?

Evidentemente si visto che siamo ancora qui a celebrare e ricordare che la Luce è entrata nel mondo per rischiarare chi viveva nelle tenebre; evidentemente quel bambino non era solo un bambino e la sua dottrina ha rivoluzionato il modo di vedere l'uomo, ha ribaltato la logica utilitaristica di tutti i tempi insegnando che bisogna amare i propri nemici e pregare per i propri persecutori. Ha insegnato che i primi saranno ultimi e gli ultimi i primi, ha ricordato che solo chi perde la propria vita la salva e che non siamo padroni della nostra vita perché ogni momento può essere l'ultimo. È colui che pur essendo passato sanando e aiutando la sua gente è stato condannato a morte come il peggiore dei delinquenti per riscattare il male che alberga nell'uomo, in ogni uomo, e condurre l'umanità alla salvezza, pagando da innocente per gli ingiusti.

Il Natale del Signore Gesù ribalta la logica umana, mettendo un bambino appena nato, l'essere più fragile e indifeso che ci può essere, al centro della storia, per ricordarci che è solo l'Amore che salva, infatti, senza Amore quel bimbo morirebbe.

Pietro Brovarone

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