Nella primavera del 2021, periodo in cui era vigente la restrizione di non consumare all'interno dei nei locali causa covid, si costituì "#ioapro", un gruppo spontaneo di baristi biellesi che decise di permettere ai clienti di consumare all'interno dei locali, e non solo all’esterno come prevedevano le stesse restrizioni.
Tra questi Franco Basone, titolare del Caffè Albesio di Cossato, al quale la Prefettura ordinò la chiusura del bar per 30 giorni a seguito di un verbale dei Carabinieri che attestò la presenza di clienti intenti a consumare di all'interno del locale.
Basone impugnò l'ordinanza di fronte al Giudice di Pace di Biella, che, nel luglio 2021, la annullò, ritenendo non dimostrata la violazione delle norme covid. Il Giudice ritenne non sufficiente la dichiarazione di un Carabiniere: “Per me avete consumato”. Considerato che le persone sedute ad un tavolo, a cui si rivolse lo stesso Carabiniere, dichiararono di non aver bevuto perché i bicchieri appoggiati sul tavolo non erano loro.
Dello stesso avviso non è stato il Tribunale di Biella al quale ha proposto appello la Prefettura. Qualche settimana fa, il Tribunale di Biella ha infatti ribaltato la sentenza del Giudice di Pace, e condannato Basone al pagamento delle spese processuali.
“Il Tribunale – spiega l'avvocato Enrica Borgna, legale di Basone - ha affermato che il verbale dei Carabinieri attesta l'infrazione, nonostante che le persone presenti al bar non sono state colte nella flagranza di consumare. La dichiarazione del Carabiniere “Per me avete consumato” non è un dato oggettivo ma una valutazione. Dichiarazione che risulta dal video che abbiamo prodotto sia al Giudice di Pace che al Tribunale. Quindi ora stiamo valutando il ricorso in Cassazione”.