La nomina del primo presidente del consiglio donna nella storia della Repubblica è un fatto che ha colpito l'immaginario collettivo in maniera significante.
Certo, è un fatto nuovo, posto che sino ad oggi non era mai accaduto, ma questo fatto non dovrebbe assurgere a particolare rilevanza nel momento in cui la nostra società, da tempo, ritiene a ragione che non vi siano ruoli preclusi alle donne.
Ciò che conta è il merito, ė la capacità di svolgere con dedizione e coscienza un incarico di governo a servizio del popolo.
L'uomo e la donna sono creature che hanno caratteristiche fisiche e psiche differenti, si completano a vicenda e portano nella vita di tutti i giorni ricchezze diverse. Questa diversità, segnata nei geni e manifestata nelle inclinazioni di ciascuno completa l'umanità.
Non c'è, quindi, nulla di anomalo nel fatto che un ruolo di governo venga ricoperto da una donna, la quale porterà in quel ruolo sensibilità e ricchezze diverse da quelle di un uomo, ma non certo meno importanti.
L'uomo e la donna non sono in competizione tra loro, ma sono chiamati a completarsi nel rispetto delle reciproche peculiarità, per servire là dove sono chiamati nella loro vita quotidiana.