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AL DIRETTORE | 13 agosto 2022, 16:14

Pralungo, il "ponte della discordia" di Regione Tancallo torna alla ribalta

Pralungo, il "ponte della discordia" di Regione Tancallo torna alla ribalta

Pralungo, il "ponte della discordia" di Regione Tancallo torna alla ribalta

Questioni irrisolte tra proprietari terrieri e il Comune in merito alla vicenda legata al ponte e alla strada in Regione Tancallo a Pralungo, sono state riportate a galla in questi giorni da una segnalazione arrivata in redazione di un lavoro effettuato sul ponte in modo posticcio. 

La strada e in questione con annesso ponte, molto frequentata da turisti, è al centro della vicenda, in quanto declassata da comunale a privata e per un accordo mai raggiunto con il Comune per la gestione e sistemazione.

"Dal 2016 c'è un'ordinanza del sindaco di chiusura del ponte "per rischio per la pubblica incolumità" - si legge nella lettera -. Essendoci delle famiglie che vivono qui non è stato chiuso definitivamente. Ma l'amministrazione in 8 anni non ha mai risolto la situazione. La soluzione era ed è la costituzione di un consorzio di proprietari, dove però il Comune pretendeva la partecipazione di tutti 14 alle spese di rifacimento, aspetto secondo noi non dovuto in quanto trattarsi di strada di interesse pubblico, anche su parere scritto di un professionista. Va rilevato che sulla strada insiste anche l'acquedotto pubblico ed è percorsa giornalmente da centinaia di turisti, mentre l'amministrazione sostiene si tratti di una strada che porta nel nulla e pertanto di una strada privata. Su nostro interessamento abbiamo appurato che da parte della Regione il ponte sarebbe finanziabile ma l'amministrazione, non si capisce il perchè, non vuole quei soldi".

Interpellato, questa la risposta del sindaco, Raffaella Molino. "La questione del ponte sul Rio Cino in Regione Tancallo si trascina da molti anni. Appena eletta nel 2014, da subito ho dato la mia disponibilità, sono state fatte tutte le verifiche del caso fino ad arrivare all’ordinanza di chiusura del 2016. I proprietari dei fondi sono ben consapevoli di quanto sia pericoloso attraversarlo. La strada comunale arriva fino all’imbocco del ponte, dunque il ponte non è di proprietà comunale. Al di là di esso vi è una strada vicinale alla quale in passato è stata riconosciuta una utilità pubblica perché c’è un acquedotto, tant’è che la strada è stata oggetto di piccoli interventi pubblici per la sua manutenzione. Questa strada è molto frequentata pedonalmente perché vi è un bel sentiero che porta al Santuario di Oropa, non c’è un transito di auto perché non porta da nessuna parte ma serve ai proprietari dei fondi, infatti con provvedimento della Regione Piemonte, la strada è inibita al traffico fatto salvo ai frontisti e ai mezzi di soccorso. Dunque un pralunghese, un biellese, un piemontese ecc.. che non sia proprietario di un fondo, con la propria auto su quella strada non ci può andare! Inoltre dopo sei anni di chiusura non è mai giunto in Comune una sola segnalazione da Cordar o da Enel o da privati cittadini per sollecitarci alla risoluzione del problema e dunque anche a questo proposito verrebbe da interrogarsi sull’uso pubblico di una strada che a questo punto direi che non c’è! Tuttavia il Comune ha proposto il rifacimento del ponte accollandosi il 50% della spesa ed abbiamo presentato un progetto che poi rivisto verrebbe a costare 26.000 euro. Si ritiene che i proprietari dei fondi debbano partecipare perché su quella strada, come già detto, con le auto possono transitare soltanto loro. Si ritiene che il Comune di Pralungo debba partecipare per la restante parte sia per facilitare il raggiungimento dell’acquedotto, sia per il passaggio dei mezzi di soccorso, sia perché in futuro potrebbe esserci uno sviluppo di seconde case grazie alla ristrutturazione di vecchi casolari. Ma è imprescindibile il contributo dei privati. Ci siamo fatti carico di una proposta di ripartizione di quote, la quota più alta era per i residenti, 1500 euro a testa, ebbene due dei tre residenti, per ragioni che ancora oggi mi sono incomprensibili, non hanno voluto partecipare. Si sostiene che la Regione Piemonte finanzierebbe il ponte, ma ciò che la Regione Piemonte ci ha scritto non è esattamente questo, noi ci muoviamo con le carte e non con le parole. Inoltre abbiamo avuto più di un incontro con funzionari delle Regione Piemonte e non da ultimo anche un confronto molto costruttivo con il Prefetto Dottoressa Tancredi che ha compreso perfettamente le ragioni della nostra amministrazione e ci sostiene nell’operato fin qui intrapreso. Se gli scriventi sono così convinti che la Regione Piemonte finanzierà il ponte, anticipino loro i soldi, non pretendano lo faccia il Comune di Pralungo, se poi così sarà vorrà dire che verranno rimborsati".

lettera firmata

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