POLITICA - 13 maggio 2022, 16:09

Leone del Pd: "Non va rinviato oltre il ripensamento di un piano regolatore"

Leone del Pd: "Non va rinviato oltre il ripensamento di un piano regolatore"

Leone del Pd: "Non va rinviato oltre il ripensamento di un piano regolatore"

Riceviamo e pubblichiamo: 

"L’amministrazione in carica nonostante le sollecitazioni che le giungono da ogni latitudine politica, più o meno contigua, si ostina ad affrontare il futuro della città e, per estensione, del territorio, senza un’analisi progettuale ponderata e condivisa. Gli oneri di urbanizzazione non possono e non devono essere l’obiettivo, buono per fare cassa, di ogni sviluppo urbano che coinvolga le aree urbane dismesse.

Il futuro della città comporta una serie di sfide che vanno affrontate con consapevolezza e non con l’improvvisazione: lo scivolamento a Sud, lo sviluppo a Est, l’andamento demografico sono processi in atto che vanno analizzati e governati. Il ragionamento su un nuovo piano regolatore non può essere rimandato a oltranza, confidando nelle sole necessità speculative di alcuni interventi in atto. Nel nostro quotidiano sforzo di ascolto della società civile, non possiamo far altro che rilevare costantemente la sua preoccupazione in merito. Cittadini, associazioni di categoria e piccoli o grandi laboratori di pensiero che hanno a cuore il futuro del capoluogo osservano con apprensione la diffusione di supermercati e superfici commerciali fini a sé stessi, con il sapore della speculazione più che dello sviluppo.

Complice lo sciogliersi dei nodi legati alla chiusura di fallimenti, pareri della Sovrintendenza, cambi di destinazione d’uso. Non che manchino i modelli, a livello europeo, d’integrazione del sistema tra pubblico e privato che nei distretti postindustriali hanno saputo reinventarsi nel campo delle proposte e della rivalutazione delle aree dismesse. Noi viviamo invece la costante difficoltà di confrontarci per pianificare il meglio futuro della città e del territorio che le gravita attorno. Tutto questo fiorire di supermercati e grandi superfici commerciali corre il rischio, a fronte della innegabile flessione demografica e dell’invecchiamento della popolazione, di trasformare la nostra archeologia industriale in futura archeologia commerciale.

Non dimentichiamo che in città ancora non sappiamo che farcene dell’ex Upim o dell’ex Standa, solo per farne un pratico esempio. Il dubbio è infatti su come possano essere sostenibili sulla lunga distanza un così gran numero di attività commerciali con un target che si assottiglia sempre più.

Occorre una presa di coscienza della realtà, da sommarsi all’attivazione di strumenti che possano mettere attorno allo stesso tavolo investitori privati e decisori pubblici. In ogni caso non va rinviato oltre il ripensamento di un piano regolatore compatibile con il futuro che questa città si meriterebbe, in luogo di una pericolosa navigazione a vista".

Sergio Leone Segretario Circolo Pd Biella

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