In questi giorni si tanno svolgendo, in alcune classi del liceo di Cossato, degli incontri promossi con il dott. Berto, il dott. Spagarino e una volontaria, sign.ra Pera, promossi dall’AIDO, associazione italiana donazione organi. L’iniziativa è stata accolta con curiosità dai ragazzi, che hanno seguito con attenzione le slides e la presentazione del gruppo.
I relatori hanno risposto alle domande: “Come diventare donatore?” e “Chi può donare e cosa?”, illustrando poi le statistiche sulle donazioni in Italia. Al centro del dibattito però hanno trovato largo spazio il concetto di morte e quello sulle nuove tecniche di trapianto, rivolgendo sempre uno sguardo all’aspetto etico e legislativo della questione. Il motivo di questo approfondimento è dovuto al fatto che l’esportazione dell’organo deve avvenire nei minuti appena successivi alla morte, cosicché non vengano compromesse le sue funzionalità.
Ma quando una persona si può dire morta? Interessante è stato analizzarlo attraverso l’ausilio di immagini e lastre, capire cosa avviene all’interno del nostro corpo e vedere comparato l’encefalo di una persona in vita a uno successivo alla morte. Non sono mancati riferimenti a studi più recenti sulle innovative tecniche degli xenotrapianti, che tuttavia non stanno ottenendo i risultati sperati, e su terapie basate sulla rigenerazione di cellule staminali, che hanno ottenuto risultati significativi.
Per concludere la riflessione ha spaziato su un pensiero meno scientifico e più umanistica, soffermandosi sul concetto di dono e di vita nella storia dell’arte e nella filosofia: un conclusione molto apprezzata dagli studenti.