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ATTUALITÀ | 19 gennaio 2022, 06:50

Asl Biella, vaccinazioni a quota 313 mila

Terze dosi al 52,51%, bambini 5-11 anni all'8,40%. 131 ricoverati covid in ospedale: il 65% non è vaccinato. L'azienda punta sulle terapie domiciliari

Asl Biella, ha raggiunto quota 313 mila  vaccinazioni - Foto archivio newsbiella.it

Asl Biella, ha raggiunto quota 313 mila vaccinazioni - Foto archivio newsbiella.it

Sono 313.327 le vaccinazioni anti covid-19 effettuate dall'Asl Biella dall'inizio della campagna, con 128.668 prime dosi, 117.088 seconde e 67.560 terze (dette anche dosi aggiuntive o buster).

E' iniziata con questo dato generale la conferenza stampa di ieri, martedì 18 gennaio, con cui il Direttore Sanitario, dottor Claudio Sasso, ha aggiornato sulla situazione dell'azienda in termini di vaccini, contagi, ricoveri, e terapie domiciliari. Presenti anche il dottor Damiano Mones, Direttore  del Servizio Igiene Sanità Pubblica, e la dottoressa Margherita Borello, Responsabile Ufficio Comunicazione URP.

Dall'inizio dell'anno Asl Biella si è posta come obiettivo  1900-2000 vaccinazioni al giorno e 50-60 mila entro il 31 gennaio. Il dato reale dice 25.591 vaccini nei primi 15 giorni con una media di 1700 al giorno. Un netto miglioramento rispetto ai 1392 al giorno di luglio 2021.

Al 17 gennaio 2022 le persone vaccinate con prima dose sono 128.668, pari all'81,15% della popolazione vaccinabile, con la percentuale che sale al 89,35% nella fascia di età 70-79 e al 97,36% per gli ultraottantenni. Di questa popolazione, il 91% ha fatto la seconda dose, mentre la percentuale della terza è pari al 52,51%. Basso il numero dei vaccinati tra i bambini della fascia 5-11 con 699 su 8321 pari all'8,40%, a cui si aggiungono 504 prenotazioni che saranno chiamati entro il 7 febbraio.

Quanto agli over 50, obbligati al green pass dal 14 febbraio e quindi al vaccino entro il 31 gennaio, le prenotazioni sono soltanto 50. Dato compensato dall'aumento nell'ultimo mese delle vaccinazioni della fascia 50-59, la cui percentuale oggi è l'85,33 % . “La Regione Piemonte  prevede la prenotazione per gli over 50, – dichiara il dottor Mores – ma Biella è una di quelle Asl che ha chiesto alla Regione di lasciare l'accesso diretto, che sta avendo molte adesioni”.

In merito ai contagiati, nella settimana 3-9 gennaio sono stati 1370, di cui 169 ancora positivi da tampone da guarigione. Dato che è cresciuto nell'ultima settimana con 4350 contagiati di cui 1835 sintomatici e 563  positivi da tampone da guarigione.

Nella giornata di ieri, i ricoverati covid all'ospedale di Biella erano 131, di cui 4 in terapia intensiva, 26 in semintensiva, 96 di medio-bassa intensità, 4 in ginecologia e 1 in pediatria. Di questi il 65% non è vaccinato, con 3 non vaccinati su 4 tra quelli in terapia intensiva, e 24 su 26 tra quelli in semintensiva.

A questi 131 pazienti ospedalizzati se ne aggiungono 6 in Continuità Assistenziale a Valenza Sanitaria, quelli le cui condizioni non consentono il diretto invito al domicilio alle dimissioni, oppure quelli in particolari situazioni clinico-assistenziali provenienti da casa e che non necessitano di ricovero ospedaliero.

Asl Biella sta puntando anche sulle terapie a domicilio attivare dai medici curanti che lo richiedono ai colleghi delle Unità Speciali Continuità Assistenziale. Al 17 gennaio sono 187 con 12 in ossigenoterapia. 124 sono stati trattati con anticorpi monoclonali e soltanto 5 di questi hanno hanno avuto bisogno del ricovero nonostante il trattamento.

Sempre a domicilio, nell'ultimo mese 30 pazienti sono stati trattati in via endovenosa negli ambulatori Asl con il Remdesivir. “Questo farmaco -spiega il dottor Sasso - è destinato a pazienti ad alto rischio di malattie oncologiche, cardiovascolari gravi, insufficienza renale cronica, immunodeficienza, obesità, diabete mellito non compensato. La terapia si effettua con iniezioni per 3 giorni entro 7 giorni dalla comparsa dei sintomi”.

“Per questi persone, - aggiunge Sasso - da una settimana utilizziamo un altro antivirale. Il Molnupinavir, una capsula che si deve prendere per 5 giorni, quindi nei primi 5 giorni dalla comparsa dei sintomi".

Infine il dato dei dipendenti Asl, con 60-70 che sono attualmente contagiati, e 47 sospesi per inosservanza delle norme covid sul lavoro.

Alessandro Bozzonetti

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