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ATTUALITÀ | 04 dicembre 2021, 12:27

Anche Borriana ha la sua panchina rossa

Nel giardino San Francesco l'inaugurazione del simbolo contro la violenza sulle donne. Il sindaco Francesca Guerriero: “Realizzato un progetto che portiamo avanti da anni”

A Borriana inaugurata la panchina rossa contro la violenza sulle donne - Foto Studio Fighera per newsbiella.it

A Borriana inaugurata la panchina rossa contro la violenza sulle donne - Foto Studio Fighera per newsbiella.it

Era da qualche anno che il Comune di Borriana voleva la sua panchina rossa, uno dei simboli contro la violenza sulle donne, e domenica 28 novembre questo progetto si è concretizzato con l'inaugurazione nel giardino San Francesco.

Il sindaco Francesca Guerriero riconosce i meriti di chi ha fortemente voluto questa iniziativa: “Io ho presieduto la cerimonia di inaugurazione, ma il merito è del mio vice sindaco Silvia Pezzana, che da anni porta avanti il progetto, delle consigliere Federica Norda e Silvia Domeneghetti, che ha preso contatti con le associazioni, dell'assessore Stefano Pedrazzo che ha verniciato la panchina, e della nostra giovane concittadina Rachele, che ha ideato il bozzetto del disegno sulla panchina e l'ha dipinto”.

Alla cerimonia erano presenti le associazioni VodidiDonne, Nonseisola, Paviol, Underground, Women@work, la Consigliera di Parità della Provincia di Biella Ilaria Sala, l'assessore del Comune di Biella Gabriella Bessone, la consigliera provinciale con delega alle pari opportunità Monica Mosca.

“Con l'assessore Bessone – spiega Francesca Guerriero – abbiamo parlato di un tavolo che lei vuole programmare per mettere in rete tutti i comuni che hanno aderito all'iniziativa delle pancine rosse. Queste panchine rappresentano l'impegno delle amministrazioni comunali, ma l'aspetto più importante è il numero dei centri antiviolenza a cui le donne possono rivolgersi in caso di bisogno e che trovano sulle targhette fissate alle panchine”.

Per il sindaco Guerriero bisogna tutelare le ragazze che denunciano: “I femminicidi aumentano è c'è ancora tanto d a fare. Lascia l'amaro in bocca il fatto che, se non si rivolgono alle associazioni che combattono la violenza, le donne che denunciano non  vengano tutelate”.

Alessandro Bozzonetti

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