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ATTUALITÀ | 18 settembre 2021, 10:47

La Regione investe per promuovere il ritorno ai "giochi tradizionali" e restituire il territorio ai piccoli

Nel caso da un ambito provinciale non pervengano almeno due progetti finanziabili, si procederà al finanziamento di ulteriori progetti afferenti agli altri ambiti provinciali, sulla base del punteggio ottenuto.

L'assessore Chiara Caucino

L'assessore Chiara Caucino

A seguito dell’iniziativa dell’assessore al Welfare, con delega ai Bambini,  i ragazzi potranno, grazie a un’importante azione di incentivo sostenuta con uno stanziamento di 250mila euro, «riconquistare» giardini, piazze e cortili delle proprie città e dei propri paesi. Anche per vedersi restituita la socialità interrotta dalle chiusure causate dal Covid.  

«Giochiamo all’aperto». La giunta regionale, su iniziativa dell’assessore regionale al Welfare, con delega ai Bambini, ha approvato, ieri, una delibera per favorire il ritorno ai vecchi, cari, giochi tradizionali all’aperto: quelli che, da che mondo è mondo, si praticano nelle piazze, nei giardini, nei cortili. Una risposta concreta, dopo tanti mesi in cui, in particolare i più piccoli, sono stati costretti a restare chiusi in casa a causa dell’emergenza Covid. Ma anche un’iniziativa tesa a valorizzare il gioco «fisico», «in presenza» - mutuando un’espressione usata in campo lavorativo - offrendo un’alternativa antica, ma oggi più che mai moderna, ai videogiochi, che negli ultimi tempi - proprio per la necessità di non muoversi di casa - hanno monopolizzato l’attività ludica di grandi e piccini. Con i loro pro, certamente, ma anche con i limiti e - in taluni casi - con gli abusi, di cui spesso si legge sui media. E così il Piemonte ha scelto di reagire a questa situazione, «restituendo» il territorio ai più piccoli, affinché - proprio come «una volta» - si possa tornare a giocare insieme, ovviamente nella massima sicurezza. Da qui l’idea - che ieri è diventata realtà - di promuovere la realizzazione di progetti, da parte dei Comuni, singoli e associati, capofila di reti locali formate da scuole, associazioni giovanili, centri di aggregazione, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, associazioni sportive, che abbiano la finalità di realizzare occasioni di svago, crescita e rafforzamento, sviluppando conoscenze, competenze e autostima, ritrovando energie e fiducia; promuovere l’utilizzo dei parchi e dei luoghi pubblici dedicati nel rispetto delle misure di prevenzione previste dalle autorità (cortili, piazze, strade aperte al solo transito pedonale) e creare reti locali formate da enti locali, scuole, con il coinvolgimento di associazioni giovanili, centri di aggregazione, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, associazioni sportive, anche attraverso lo strumento della co-progettazione degli interventi, attraverso la realizzazione di specifiche  azioni volte a favorire proprio il gioco e l’attività motoria per i minori, anche attraverso installazioni integrabili con il contesto, con la pavimentazione stradale e gli edifici esistenti, nel rigoroso rispetto delle misure anti Covid e dell’assetto urbanistico e di viabilità dei centri interessati.

Ecco così che i soggetti coinvolti potranno realizzare parchi gioco diffusi nelle vie e viali, nelle piazze, nei giardini pubblici e nei cortili (purché aperti alla cittadinanza) delle città e dei comuni, nei quali svolgere attività ludiche e motorie all’aperto.

Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, possono presentare istanza di contributo ai sensi del presente atto, i Comuni, singoli o associati nelle forme previste dalla legge. La valutazione dei progetti sarà effettuata da un Nucleo di valutazione, formato dai dirigenti o funzionari della Direzione Regionale competente.

Al fine di favorire la tendenziale copertura di tutto il territorio regionale, si provvederà a finanziare almeno due progetti per ciascuna provincia, purché ammissibili e con punteggio minimo previsto dal bando regionale attuativo.  Qualora da una provincia pervengano più istanze da Comuni, singoli o associati, si procederà al finanziamento  sulla base del punteggio attribuito secondo i criteri di cui sopra; in caso di parità di punteggio, si darà la priorità ai Comuni, singoli o associati, con la popolazione minorile più elevata.

comunicato Regione- s.zo

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