Questa mattina l’assessore regionale biellese al Welfare Chiara Caucino e la parlamentare Cristina Patelli, hanno incontrato il nuovo direttore generale dell’Asl di Biella, Mario Sanò, che proviene dall’Azienda Sanitaria Locale Cuneo 2 Alba-Bra, dove ricopriva il ruolo di direttore della SOC Assistenza Farmaceutica Territoriale e Farmacia Ospedaliera.
Le due importanti esponenti della politica biellese, regionale e nazionale, hanno potuto verificare la grande competenza e determinazione di Sanò, che ha appena iniziato la sua nuova avventura biellese con un grande entusiasmo e tanta voglia di lavorare per il territorio. «E’ stato un incontro molto proficuo - spiega Caucino - dove abbiamo avuto la possibilità di approfondire ulteriormente la conoscenza del nuovo direttore generale dell’Asl del nostro territorio e di condividere con lui la nostra visione per una sanità sempre più efficiente, vicina e al servizio dei cittadini».
«Certo - prosegue Caucino - ci rendiamo conto che oggi la priorità - che impiega un numero enorme di risorse - è la campagna vaccinale di massa in corso, ma allo stesso tempo non dobbiamo dimenticarci di tutte le altre patologie - in particolare quelle croniche - che necessitano di assistenza continua e di presa in carico degli ammalati, in particolare di quelli portatori di disabilità. Così come non dobbiamo in alcun modo trascurare la prevenzione oncologica che, da sola, è in grado di salvare centinaia di vite. Con Sanò abbiamo concordato che il lavoro da fare è parecchio e che non sarà certo semplice, ma sono certa che l'entusiasmo che ci accomuna possa essere l'ingrediente per superare tutte le difficoltà».
Soddisfatta anche l'onorevole Patelli: «Durante l'incontro ho potuto apprezzare le qualità umane e professionali del dottor Sanò - spiega - Sono convinta che sotto la sua gestione vi sarà naturalmente una particolare attenzione alla realtà biellese, con un occhio attento riguardo all'immigrazione: occorre infatti che le persone che verranno sul nostro territorio vengano controllate proprio come accade con gli italiani, in modo da evitare una ripresa della pandemia».