Reati gravissimi contro la pietà dei defunti come la dispersione delle ceneri e la violazione di sepolcro, e truffa.
Queste le fattispecie di reato che avevano denunciato i parenti dei defunti coinvolti nella vicenda del Tempio Crematorio, in cui, nell'ottobre scorso, sono già stati condannati i fratelli Alessandro e Marco Ravetti per fatti analoghi.
Questa volta il Tribunale di Biella è stato di diverso avviso. A cominciare dalla Procura della Repubblica che aveva chiesto l'archiviazione dei reati. Richiesta a cui si erano opposti i famigliari, e che è stata confermata dal giudice.
L'avvocato Alessandra Guarini, che aveva presentato opposizione all'archiviazione per conto di alcuni famigliari, commenta l'ordinanza del giudice: “La dottoressa ha accolto la richiesta della procura archiviando tutte le querele, quelle dei miei assistiti e quelle presentate da altri colleghi. Il giudice ha motivato dicendo che non si è raggiunta la “prova provata”, concetto difficile da sostenere prima di fare le indagini come in questo caso, tenuto conto che la prova si forma durante il processo”.
Secondo l'avvocato Guarini questa decisione è frutto dell'impostazione che la Procura ha dato al caso: “La Procura ha blindato un certo tipo di risultato, e noi abbiamo faticato a farci valere in un recinto così stretto. La Procura ha, infatti, contestato ai Ravetti pochissimi episodi, ossia quelli in cui aveva la Polaroid. Mentre per quelli in cui non aveva certezza della prova non ha contestato, nonostante le confessione ed i video che abbiamo allegato alle nostre querele. Nell'ordinanza di archiviazione si legge anche che questi altri fatti avrebbero reso più lunghi i tempi del processo. Hanno voluto fare in fretta: non è la fretta che deve governare la giustizia, bensì l'efficienza”.
Nell'ordinanza di archiviazione, il giudice ha rimandato la vicenda alla sede civile. “Sentirsi dire anche da questo giudice - dichiara Alessandra Guarini - di chiedere i danni in sede civile vuol dire che la giustizia è lontana dai cittadini anni luce. L'azione civile la farà qualcuno per me, perchè io sono penalista ed ho esaurito questa mia parte penale. Ora i miei assistiti sono arrabbiati ed hanno il diritto di sfogarsi, è troppo presto per dire se ci saranno altre iniziative penali da parte nostra. Come venivano cremati i corpi lo ha visto tutta l'Italia nei servizi delle Iene. Ci sono voluti i giornalisti per farlo capire: peccato che ci non siano riusciti i magistrati”.