Benessere e Salute - 21 aprile 2021, 07:00

Marijuana legale: 5 domande su un business in continua crescita

Marijuana legale: 5 domande su un business in continua crescita

Negli ultimi anni, si sono fatti strada nello scenario economico italiano diversi business che hanno portato una forte temperie innovativa. In questo novero è possibile includere tutto quello che ruota attorno alla marijuana legale.

Nel nostro Paese, si tratta di un settore indubbiamente interessante e con dei numeri che, come vedremo nelle prossime righe, sono a dir poco strabilianti. Nonostante questo, esistono ancora diversi interrogativi sui quali è bene fare luce. Se ti stai chiedendo quali siano, nelle prossime righe puoi trovare alcuni tra i più diffusi.

La cannabis legale sballa?

Sono tantissime le persone che guardano con diffidenza al mondo della cannabis legale pensando che i prodotti in questione provochino il classico sballo. Bene, non bisogna preoccuparsi di nulla in merito.

Il motivo è legato al fatto che, per legge, la tipologia di cannabis a cui stiamo dedicando questo articolo può contenere una percentuale minima di THC, ossia il principio attivo psicoattivo per eccellenza. Parliamo di una dose che non può superare lo 0,2%. In virtù della caratteristica appena enunciata, non si può assolutamente parlare di corrispondenza tra l’assunzione di cannabis light e sensazioni di sballo.

La marijuana light si fuma e basta?

Eccoci a rispondere a una domanda che è legata a un luogo comune molto radicato tra chi non ha confidenza con il mondo della cannabis light. L’immagine del fumatore di canapa è un topos che, da diverso tempo a questa parte, si è notevolmente ampliato.

La canapa light ha caratteristiche che possono essere sfruttate sia attraverso le infiorescenze, sia facendo riferimento ad altri prodotti. Uno dei più popolari è indubbiamente l’olio di CBD.

Questo principio attivo, noto anche con il nome di cannabidiolo, è privo di effetti psicoattivi e favorisce una piacevole sensazione di rilassamento che può rivelarsi cruciale per chi soffre di insonnia e ha intenzione di affrontare questa problematica in maniera naturale.

Gli e-commerce di cannabis light sono illegali?

Assolutamente no! La cannabis light si può vendere sia nei negozi fisici, sia tramite e-commerce. Ovviamente nel momento in cui si avvia un business del genere - che da inizio 2020 continua a crescere e che aveva chiuso il 2019 con un giro d’affari superiore ai 150 milioni di euro - bisogna essere in regola con la legge.

Ciò significa aprire la Partita IVA e selezionare con cura i prodotti. Questo implica, per esempio, il fatto di commercializzare solo semi inclusi nel Registro Europeo delle Sementi.

Chiunque può aprire un e-commerce di cannabis o un growshop fisico?

La risposta è affermativa. Il business della cannabis light legale è accessibile a tutti. Questo è uno dei motivi del suo successo! Entrando nel vivo delle strade che si possono seguire nel momento in cui ci si approccia a questo mondo, ricordiamo per esempio la possibilità di focalizzarsi su prodotti realizzati con fibre di canapa tessile.

Quest’ultima rappresenta il non plus ultra della sostenibilità. Come mai? Per diversi motivi. Da un lato si ha a che fare con una richiesta di risorse decisamente inferiore rispetto a quella di altre fibre, come per esempio il cotone. Inoltre, si tratta di una pianta resiliente che cresce anche in condizioni sfavorevoli, con tutti i vantaggi del caso per quanto riguarda la riduzione del consumo di suolo.

Gli shop di cannabis light vendono anche semi?

Come già accennato nelle righe precedenti, gli shop di cannabis light, sia online sia fisici, vendono anche semi. Oltre a questi prodotti, è possibile trovare anche attrezzature per la coltivazione. Con poche centinaia di euro, si ha modo di portarsi a casa un kit di coltivazione indoor di ottima qualità (perfetto anche per chi è alle prime armi).


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