Riceviamo e pubblichiamo la lettera firmata dai segretari del sindacato dei pensionati di CGIL, CISL e UIL:
"Leggiamo da alcuni giorni con preoccupazione i giornali locali in merito ai piani presentati dal nostro territorio per intercettare i fondi europei del Next Generation EU, che dovrebbe essere la via per svoltare verso il futuro. Cosa c’entra il Sindacato dei Pensionati di CGIL-CISL-UIL con il futuro? In termini di tempo per viverlo forse poco, in termini di esperienza di vita forse un po' di più. Rappresentiamo la generazione che ha ricostruito questo Paese dopo averlo Liberato, e la ricostruzione è passata attraverso il lavoro, attraverso la Manifattura, la sua filiera e il ricco indotto che porta con sé.
Molti di noi oggi pensionati, arrivavano da zone dell’Italia dove il lavoro non c’era, qui hanno costruito la loro vita e una famiglia, oggi vedono i nipoti con un lavoro precario o senza lavoro e con la voglia di andarsene via. Bisogna costruire lavoro, è stata questa la "carta della rinascita" dopo la guerra, crediamo sia ancora questa la vera carta vincente per questo siamo preoccupati se il futuro che sarà finanziato è una diga o una discarica di amianto.
Abbiamo perso così tanto in questi anni, non solo forza lavoro e imprese grandi e piccole, ma abbiamo perso la capacità di fare sistema, di preservare e sostenere la manifattura adattandola ai cambiamenti, con l’eccellenza della sua forza lavoro che va formata al cambiamento. Abbiamo l’impressione che le istituzioni e la politica del nostro territorio non "osino" sognarlo un futuro. Eppure abbiamo la responsabilità di sognarlo un futuro e di osare nel disegnarlo, è un obbligo che abbiamo verso le nuove generazioni. Costruiamo lavoro perchè è l’unico cemento che terrà insieme la nostra comunità.
Se non saremo capaci di farlo, con i siti dismessi e i centri dei nostri paesi che si spopolano con le case in vendita che acquistano in pochi, con gli anziani che rimangono e i giovani che vanno via, la nostra Terra diventerà Terra di nessuno".