“Come amministrazione corrente abbiamo intrapreso un'azione civile di responsabilità nei confronti dell'amministratore per diverse fattispecie ascrivibili all'ex presidente Silvio Belletti, contestando i danni causati da questi fatti. Si tratta di un'iniziativa con cui abbiamo interrotto la prescrizione di quest'azione di responsabilità, e che rientra nelle responsabilità a cui dobbiamo adempiere”.
Questa la voce ufficiale del presidente Seab, Luca Rossetto, in merito alla causa intentata in questi giorni dal CDA. Quelle ufficiose, che trapelano dall'azienda, parlano di una richiesta di risarcimento di oltre 1 milione di euro nei confronti di Belletti, in relazione ai fatti per i quali lo stesso ha in corso un processo penale per abuso d’ufficio, tentata concussione, molestie, violenza privata e indebita induzione a dare o promettere utilità, con particolare riferimento a tre assunzioni di persone conosciute dall'ex presidente, ed avvenute senza concorso.
E' lo stesso Silvio Belletti a validare quest'ipotesi: “Posso supporre che, se quest'azione riguarda assunzione di personale, sono gli stessi episodi del processo penale a mio carico, in corso da sei anni. Qualora nel processo penale emergessero violazioni in relazione agli stessi, la responsabilità non sarebbe da addebitare al solo presidente, ma all'intero consiglio di amministrazione, che ha sempre deciso collegialmente sulle assunzioni”.
Belletti contesta anche il nesso tra le tre assunzioni ed il danno: “Queste persone devono avere lavorato con profitto, visto che l'amministrazione Marampon, di cui faceva parte l'attuale presidente Rossetto, le ha confermate nel loro ruolo. Se oggi Seab chiede un milione di euro al sottoscritto, quanto dovrebbe chiedere ai membri delle amministrazioni successive alla mia, tra i quali lo stesso Rossetto, quelli del disastro Seab?”